L’amministratore delegato della Juventus Maurizio Scanavino ha spiegato come il ritiro estivo del club in Germania sia stata una buona opportunità per creare un legame tra i membri della squadra. I bianconeri hanno trascorso la pre-stagione con il nuovo allenatore Thiago Motta e, parlando con Tuttosport, Scanavino ha spiegato l’impatto che ha avuto il nuovo allenatore e il rapporto che si è instaurato con l’allenatore:
Buongiorno Scanavino, iniziamo con la grande novità: che impressione ti ha fatto Thiago Motta? Sei stato con lui per tutto il ritiro tedesco.
“Sì, il ritiro in Germania è stato un bel momento per creare un legame con tutta la squadra, l’allenatore, lo staff tecnico e lo staff di supporto. Quello che ho apprezzato di quella settimana è stata la grande disponibilità di tutti a mettersi in gioco e a impegnarsi, con tanto entusiasmo. Anche la location era molto adatta per creare questo spirito di squadra, tanto che si sono creati momenti che i miei colleghi più esperti del reparto sportivo hanno descritto come “d’altri tempi”, dove la sera ci riunivamo per giocare a calcio, ping-pong, bocce e freccette. Devo dire che è stato davvero un bel momento”.
E Thiago Motta?
“Con lui abbiamo instaurato subito un ottimo rapporto, è una persona con cui condividiamo passo dopo passo tutte le situazioni. La Germania, vivendo insieme per una settimana, è stata un’occasione importante per vederci più volte al giorno, parlando di questioni tecniche, di situazioni più generali o semplicemente per piacevoli chiacchierate. Insomma, è emersa la figura di una persona estremamente dedita, determinata, molto attenta ai dettagli e sicuramente molto ambiziosa. Inoltre, ha una forte personalità e un modo molto schietto e diretto di comunicare con i giocatori. Si vede che va dritto al punto, il che è molto apprezzato, perché ho notato come tutti seguano positivamente i ritmi di lavoro.”
Mi sembra molto in sintonia con la dirigenza.
“Direi che la sintonia con me e con Cristiano (Giuntoli, ndr) nasce dal fatto che lui è molto concentrato sull’allenamento. Un elemento fondamentale è la chiarezza dei ruoli all’interno dell’azienda: sia per la parte sportiva che per quella più classica aziendale. Nel suo caso, avendo ben chiaro il suo ruolo di allenatore, è molto aperto e curioso di discutere e comprendere le esigenze, le strategie e gli obiettivi che vanno oltre il suo ruolo”.
Provieni da un’esperienza esterna al calcio. Hai fatto spiegare a Motta alcuni aspetti tecnici mentre eri in Germania?
“Beh, da questo punto di vista, cerco giustamente di imparare, quindi discuto con lui proprio come discuto con Cristiano quando parliamo di profili dei giocatori, atteggiamenti, prestazioni in campo, durante gli allenamenti o opportunità che stiamo valutando sul mercato. Ciò che mi ha colpito di più è che oltre all’aspetto tecnico, per lui è fondamentale l’aspetto della disponibilità, dell’impegno, della personalità e della versatilità dei giocatori. Insomma, per lui è essenziale, poi ovviamente più uno è talentuoso, più può essere funzionale e importante per la squadra”.
Quindi Motta guarda il tutto, non il singolo?
“Non sono un esperto, quindi sono abituato a valutare di più il talento, l’aspetto estetico, la mossa accattivante. Invece è molto chiaro che per lui le basi su cui costruire una squadra, un gruppo, dipendono soprattutto dall’attitudine dei singoli a collaborare”.
Prima parlavi di chiarezza dei ruoli. Come avete strutturato il nuovo e ormai definitivo organigramma?
La parte tecnica dell’area maschile è affidata al direttore sportivo, che è Cristiano Giuntoli. Con lui collabora direttamente Giuseppe Pompilio, che è il ‘capo staff’, e poi abbiamo Stefano Stefanelli, che si occupa dello scouting. Per quanto riguarda il settore giovanile, c’è Claudio Chiellini, che è il direttore sportivo della NextGen, allenata da Montero. Massimiliano Scaglia è invece il responsabile dell’Under 20, ora allenata da Magnanello. Gianluca Pessotto è diventato il coordinatore tecnico del settore giovanile, e Michele Sbravati è invece il responsabile del settore giovanile. Per quanto riguarda l’area femminile, abbiamo il direttore Stefano Braghin, un nuovo allenatore che è Massimiliano Canzi, e Carola Coppo responsabile del settore giovanile femminile. Per certi versi non è molto diverso dalla precedente struttura e, diciamo, da una struttura classica.”
Un tifoso ti chiede come si prende una decisione all’interno della Juventus, diciamo una decisione di mercato, cosa rispondi?
“In genere, per quanto riguarda l’individuazione delle giocatrici in arrivo, tutto parte da valutazioni tecniche, esigenze specifiche e individuazione di determinati profili. Poi, grazie allo scouting, vengono individuati una serie di elementi. Questi vengono principalmente condivisi tra direttore sportivo e allenatore. A quel punto, emerge una sorta di rosa ristretta e, anche in base al budget che ci poniamo, scegliamo il tipo di contratto che vogliamo dare. Dato il mix che abbiamo in mente, composto da giovani talenti, giocatrici più affermate e top player, è molto importante per noi inquadrare i profili più funzionali allo sviluppo di b