Rocco Commisso, presidente e proprietario della Fiorentina, ha recentemente condiviso i suoi pensieri su vari aspetti del club in un’intervista al Corriere Fiorentino:
“Mi sento più fiorentino che mai. Il Viola Park? Abbiamo fatto molto, molto di più di quanto avessimo in mente: quando qualcuno ti regala qualcosa di bello, è difficile dire di no. Il risultato è qui da vedere: il Viola Park rimarrà per sempre, credo sia il regalo più grande che potessi fare alla città. Ad oggi abbiamo speso 430 milioni per acquistare la Fiorentina, aggiungendo giocatori ogni anno e creando il Viola Park. Un investimento molto, molto più alto di quando abbiamo acquistato la squadra. Questa non è una critica, sia chiaro, ma nessuno ha speso come noi in questi 5 anni, né i Della Valle, né i Pontello, nemmeno i Cecchi Gori messi insieme. Ne sono orgoglioso”.
“I risultati? So che abbiamo fatto il possibile in questi anni per portare la Fiorentina il più in alto possibile. Abbiamo fatto qualche errore, ok, ma non dimentichiamo che ho preso in mano una squadra sull’orlo della retrocessione. Possiamo andare più in alto? Spero di sì, l’obiettivo è migliorare sempre, anno dopo anno. L’unica cosa che ci è mancata in questi anni è un trofeo. Abbiamo perso tre finali: se fossero arrivati i trofei, tutti sarebbero stati molto più contenti. Io per primo. Ma siamo dove siamo, e vogliamo arrivare più in alto del 7°-8° posto: abbiamo la possibilità perché la squadra è più forte dell’anno scorso”.
“Nico Gonzalez? Non volevo lasciarlo andare, ma cosa ci posso fare… Gli avevamo prolungato il contratto. Poi quest’estate sono andato a trovarlo nel New Jersey al ritiro della Nazionale argentina: Quarta è venuto a salutarmi, Nico è rimasto in camera sua. Forse era stanco… Questa è la vita, cosa ci puoi fare… Il problema non è stracciare i contratti, ma stracciarli e non ottenere niente. Questo non va bene. La Juventus ha venduto Chiesa al Liverpool per 12 milioni. Chi ha fatto l’affare? I tifosi non capiscono che siamo una società che deve considerare sia l’aspetto sportivo che quello finanziario. Giusto tenere Chiesa il primo anno, giusto cederlo il secondo. Giusto anche cedere Vlahovic: se non li avessimo lasciati andare, sarebbero andati via gratis. I 150 milioni presi dalla Juve per quei tre ci hanno aiutato a costruire la squadra. Vlahovic aveva un’altra stagione di contratto. L’agente ci ha detto: o lo lasciate andare o resta fermo per un anno e mezzo. Non avevamo altra scelta. Ho provato a parlargli, ma lui voleva fermamente andare alla Juventus, subito. Poi si è presentato a Torino dicendo “Ho il DNA della Juve”… Ma spiegare questo ai tifosi è difficile. E poi, mi sembra che Vlahovic non abbia ancora fatto grandi cose alla Juventus.”
“Un nuovo stadio? In America, se rispetti le regole, c’è molta più libertà di agire. Noi in Mediacom investiamo 400 milioni di dollari all’anno e non vengono a dirci che ci serve questo permesso, quello, quello ancora. Facciamo quello che c’è da fare e andiamo avanti. Poi, se infrangessimo le regole, è ovvio che verrebbero a chiedere spiegazioni. In Italia, invece… non capisco perché in Italia gli stadi debbano essere gestiti dai comuni. Penso che debbano essere gestiti dai club. Il Franchi? Non voglio mettere soldi, ma se c’è la possibilità di fare qualcosa e di farla in fretta, ne possiamo parlare. Tra ottobre e novembre dell’anno scorso abbiamo presentato a Nardella una proposta per sostenere la realizzazione di quello che era il progetto stadio completo, perché il comune non aveva e probabilmente non ha ancora tutti i fondi per farlo, in cambio di una lunga concessione, gestione, affitto ma non abbiamo mai ricevuto una risposta ufficiale. Speriamo che con Funaro si possa arrivare al punto in cui si può andare avanti. Ma in fretta, perché stiamo perdendo troppo tempo. Vogliamo una tempistica, non solo per questa stagione ma anche per le stagioni future, e la possibilità di continuare a giocare al Franchi. Una volta che ci presentano una tempistica, costi, tempi, allora ci sediamo di nuovo al tavolo per capire come tutto può essere fatto meglio e possibilmente più velocemente. Se c’è un’opportunità, se si fa in fretta, e se il controllo totale dello stadio sarà della Fiorentina, con una lunga concessione, per gestire marketing, costi, ricavi… beh, potremmo sederci attorno a un tavolo per vedere se possiamo aiutare a finire questo progetto. Se non arriviamo rapidamente al punto, sarebbe un disastro per la Fiorentina”.
“Vendere il club? A casa mia, sono io il responsabile. Me ne andrò quando vorrò, e quel momento non è certamente ancora arrivato”.