Antonio Conte spiega perché il suo Napoli non crede nel “possesso palla fine a se stesso” e affrontare il Lecce gli fa tornare in mente il suo insolito primo gol in Serie A.
Il calcio d’inizio è allo Stadio Diego Armando Maradona alle 14.00 ora del Regno Unito (13.00 GMT).
Puoi seguire tutta la preparazione e l’azione in diretta da questa partita e da Atalanta-Verona sul Liveblog.
I Partenopei sono già in testa alla classifica, ma possono estendere il loro vantaggio questo fine settimana perché Inter e Juventus si sfideranno domenica sera.
L’ex centrocampista è di Lecce e il suo primo gol in Serie A è stato segnato contro il Napoli di Diego Armando Maradona durante una sconfitta per 3-2 qui nel novembre 1989.
La cosa più sorprendente è che quel giorno indossava la maglia numero 10, in un’epoca in cui i numeri venivano ancora assegnati partita per partita.
“Sono stato un 10 per sbaglio, sono più un portatore d’acqua! Senza montarmi la testa, sarei stato al massimo un 4, quindi l’ho tolta subito di nuovo”, ha detto Conte a DAZN.
Conte tiene il Napoli sulle spine
Con un turno infrasettimanale in arrivo contro il Milan, l’allenatore fa una piccola rotazione della squadra, facendo riposare Matteo Politano e Khvicha Kvaratskhelia per dare a David Neres e Cyril Ngonge i loro primi inizi in Serie A.
Billy Gilmour continua a sostituire l’infortunato Stanislav Lobotka e Alex Meret torna in porta dopo più di un mese di stop per un problema muscolare.
“Abbiamo fatto quattro cambi rispetto alla squadra che ha battuto l’Empoli. L’importante è vincere, non far riposare i giocatori, perché non c’è assolutamente alcuna garanzia che vinceremo oggi”, ha spiegato Conte.
Il Napoli non tende ad avere molto possesso rispetto a molte altre squadre in Serie A, ma è in cima alla classifica, quindi ci sono altre caratteristiche?
“È importante avere un po’ di tutto. Avere possesso con passaggi orizzontali diventa un po’ come tenere la palla per il gusto di farlo e questo non mi interessa. Cerchiamo di avere il possesso palla con l’obiettivo di attaccare la porta avversaria, quindi inevitabilmente facciamo un passaggio verticale, viene intercettato e perdiamo palla, ma l’obiettivo deve essere sempre quello di provare a fare gol”.