Sono emersi nuovi sviluppi dall’Islanda in merito al caso di Albert Gudmundsson, il giocatore della Fiorentina che è stato assolto dalle accuse di molestie sessuali il 10 ottobre. A meno di un mese dal verdetto, il pubblico ministero ha presentato ricorso contro la decisione del tribunale.
Secondo quanto riportato da FiorentinaNews (tramite Calciomercato), in seguito al ricorso contro l’assoluzione, il fascicolo verrà ora trasferito alla Corte nazionale islandese. Questa corte dovrà prendere una decisione, che potrebbe portare a ulteriori sviluppi del caso. Tuttavia, è probabile che qualsiasi decisione venga posticipata alla fine della stagione calcistica.
Nonostante questa nuova svolta, Gudmundsson e il suo entourage rimarranno calmi circa l’eventuale decisione della Corte nazionale. Il giocatore, attualmente fuori gioco per un infortunio muscolare fino alla pausa internazionale di novembre, continuerà a essere idoneo per la selezione per la nazionale islandese, poiché il divieto iniziale è stato revocato dopo la sua assoluzione nella prima fase del processo.
Vilhjálmur Hans Vilhjálmsson, l’avvocato di Gudmundsson, ha espresso la sua sorpresa per la decisione del pubblico ministero di presentare ricorso. Parlando al portale islandese mbl.is, ha affermato: “La decisione del pubblico ministero di presentare ricorso alla Corte nazionale è sorprendente. Dopo tutto, la sentenza del tribunale distrettuale è molto ben motivata e giuridicamente corretta”.
Il caso risale all’estate del 2023, quando Gudmundsson fu accusato di molestie sessuali da una donna islandese. Il 10 ottobre, è stato dichiarato innocente dal tribunale distrettuale di Reykjavík in quella che era effettivamente una sentenza di primo grado. Ciò è avvenuto dopo che il pubblico ministero distrettuale aveva inizialmente deciso di archiviare il caso alla fine di febbraio di quest’anno. Tuttavia, il pubblico ministero ha proposto che il pubblico ministero distrettuale riesaminasse il caso in seguito a un ricorso della donna che aveva denunciato Gudmundsson.
In Islanda, la molestia sessuale è punibile con un minimo di un anno e un massimo di 16 anni di carcere.