Messina e Torino sono stati espulsi dalla Serie A a causa del cattivo stato delle loro finanze.
La notizia è stata annunciata dopo una riunione del consiglio direttivo della Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC) tenutasi oggi.
Il Messina ha avuto un inizio brillante nella sua prima stagione in Serie A prima di retrocedere e finire settimo nella corsa allo scudetto, mentre il Torino è stato promosso dalla Serie B.
Entrambi i club hanno già indicato che faranno ricorso in tribunale contro qualsiasi squalifica, il che significa che il caso potrebbe protrarsi fino all’inizio della prossima stagione, prevista per il 28 agosto.
“Non sono ottimista, ma sono realista e penso che abbiamo tutti gli strumenti in mano e tutti i prerequisiti per rimanere in Serie A”, ha detto il presidente del Torino Tilli Romero all’agenzia di stampa ANSA.
Oltre alle sanzioni imposte a Torino e Messina, Perugia e Salernitana saranno escluse dalla Serie B e saranno puniti anche diversi club delle serie inferiori italiane, ha affermato Adriano Galliani, presidente della Lega Calcio italiana.
Se il Messina perdesse il ricorso, il club che ne trarrebbe più vantaggio sarebbe il Bologna, retrocesso dalla Serie A dopo aver perso uno spareggio contro il Parma alla fine della stagione.
Il presidente del Bologna, Giuseppe Gazzoni, ha affermato che il suo club avrebbe intrapreso un’azione legale volta a riportarlo in massima serie al posto del Messina.
“Parteciperemo come terza parte a tutti i ricorsi”, ha affermato oggi al Corriere dello Sport. “Da qui in poi, combatteremo la nostra causa”.
L’espulsione del Torino potrebbe aprire la strada al club che è arrivato quinto in Serie B, il Treviso, per prendere il loro posto.
I problemi di Messina e Torino sono solo gli ultimi di una serie di problemi finanziari che hanno colpito i club della massima serie italiana negli ultimi anni.
La Fiorentina, due volte campione d’Italia, fallì prima della stagione 2002-03, mentre nel dicembre 2003 il Parma, due volte vincitore della Coppa UEFA, fu colpito dal quasi fallimento della sua società madre Parmalat.