February 2, 2025

Antonio Conte ha ritenuto che il Napoli fosse “maledetto” contro il Venezia fino al gol decisivo di Giacomo Raspadori e ribadisce il suo delicato equilibrio tra mentalità vincente e realismo.

La pressione era sui Partenopei, sapendo che una vittoria li avrebbe portati in testa alla classifica con l’Atalanta dopo il pareggio per 1-1 di ieri sera contro la Lazio.

Tuttavia, si è rivelato notevolmente più duro del previsto, poiché Romelu Lukaku ha visto il suo rigore parato da Filip Stankovic, figlio dell’ex centrocampista di Inter e Lazio Dejan, prima che Raspadori entrasse dalla panchina per strappare un gol decisivo in ritardo.

“Sto lavorando con Raspadori per trasformarlo in un centrocampista offensivo. Quando le partite sono bloccate tatticamente, può rappresentare un’alternativa importante per noi”, ha detto Conte a DAZN.

“Si allena in modo molto professionale, è coinvolto nel progetto e dobbiamo trovare più gol, questo è indubbio. Non ci sono molti gol nei singoli giocatori, quindi stiamo cercando di trovare nuove soluzioni.

“Il ragazzo si sente totalmente nel ruolo e inevitabilmente ha un approccio più offensivo, soprattutto quando è affiancato da Neres e Lukaku”.

È stato solo quando Conte ha cambiato sistema in 4-2-3-1 e ha spostato in modo cruciale David Neres sulla sinistra che è arrivata la svolta.

“È un peccato che siamo arrivati ​​agli ultimi 10 minuti ancora sullo 0-0, ma sembrava che la partita fosse maledetta. Abbiamo dominato il possesso palla, abbiamo avuto 25 tiri in porta, abbiamo sbagliato un rigore e abbiamo colpito il palo, non mi sarei sorpreso se avessimo perso in quelle circostanze”, ha continuato l’allenatore.

“Il Venezia ha fatto bene, ha avuto un approccio sorprendente con Pohjanpalo in panchina, concentrandosi invece sulla difesa e sul contropiede. Avevano due attaccanti molto veloci che avrebbero potuto crearci problemi e anche Alex Meret è stato bravo a tenerli fuori.

“Sono contento, perché la squadra sta migliorando, ma se riuscissimo a segnare qualche gol in più saremmo tutti più tranquilli ed eviteremmo qualche infarto nel finale”.

Questa vittoria porta anche Conte a quota 500 punti in Serie A nella sua carriera da allenatore, quindi dopo aver vinto lo scudetto con Juventus e Inter, ci si aspetta che porti quella mentalità vincente anche al Napoli.

“Anche se gioco a carte con mia figlia, voglio comunque vincere. Ho anche detto che non mi accontenterei mai dell’obiettivo minimo, ma allo stesso tempo dobbiamo anche sapere da dove partiamo e quali sono gli obiettivi della società”, ha insistito il tecnico.

“Queste due idee potrebbero sembrare controintuitive, ma c’è comunque una differenza. Non accetto obiettivi minimi, ma allo stesso tempo avere 41 punti dopo 18 giornate è con tutto il rispetto oltre le aspettative di chiunque.

“Vogliamo continuare a lavorare, i ragazzi stanno migliorando e ci serve anche un pizzico di fortuna per evitare infortuni, ma la squadra ci dia soddisfazioni”, ha concluso Conte.

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