
Torino, Italia – Aprile 2025
Il nuovo acquisto estivo della Juventus, Tiago Djaló, ha lanciato un duro attacco all’allenatore Thiago Motta e alla gerarchia del club, sostenendo che una decisione “sgradevole” ha fatto deragliare la sua carriera e lo ha lasciato con la sensazione di essere stato “tradito e umiliato”.
Il difensore portoghese di 24 anni, che si è unito ai Bianconeri la scorsa estate a parametro zero dal Lille, era stato una volta considerato un pilastro del futuro difensivo della Juventus. Ma a meno di un anno dal suo incarico a Torino, Djaló ha clamorosamente rotto il suo silenzio, accusando il club di “trascurarlo completamente” dopo una serie di promesse non mantenute e freddezze.
In un’intervista esclusiva con l’emittente portoghese Record, Djaló non si è trattenuto.
“Ho lasciato Lille con ambizione, con fame, e mi è stato detto che avrei fatto parte di un progetto di ricostruzione alla Juventus. Invece, sono stato escluso, dimenticato. Mi sento come se fossi stato punito per aver creduto nelle persone sbagliate”.
“Mi hanno mentito”
Secondo Djaló, l’ex direttore sportivo della Juventus Cristiano Giuntoli gli aveva assicurato un tempo di gioco regolare e un ruolo chiave sotto l’allora allenatore Massimiliano Allegri. Ma il panorama è cambiato radicalmente quando Thiago Motta è stato nominato allenatore solo poche settimane dopo l’arrivo di Djaló.
“Tutto è cambiato quando è arrivato Motta. All’improvviso, non ero nemmeno nella squadra della giornata. Nessuna spiegazione. Nessuna comunicazione. Solo silenzio”.
Fonti vicine al club affermano che Djaló non è sceso in campo in una sola partita di Serie A da ottobre e si è spesso allenato da solo o con l’U23, nonostante fosse in piena forma. La Juventus, nel frattempo, ha ruotato una retroguardia composta da Bremer, Danilo, Gatti e persino il giovane talento Dean Huijsen, mentre Djaló guardava dagli spalti.
“La cosa più dolorosa?” ha detto Djaló. “Guardare un ragazzo di 19 anni entrare dritto nella squadra mentre io non sono nemmeno in panchina. Non lo biasimo, ma che messaggio mi manda?”
Tensione con Motta: “Nessun rispetto”
Djaló ha anche attaccato direttamente l’allenatore Thiago Motta, accusando l’ex allenatore del Bologna di favoritismo e mancanza di “tocco umano”.
“Non mi ha mai parlato come un uomo. Nessuna onestà, nessun rispetto. Non sono un ragazzino. Sono arrivato qui con esperienza internazionale. Ho giocato a calcio in Champions League. E merito di più”.
I resoconti suggeriscono che Djaló ha tentato di organizzare un incontro con Motta a gennaio per discutere del suo futuro, ma è stato “gentilmente rifiutato” e gli è stato detto di “concentrarsi sull’allenamento”.
La risposta della Juventus
Quando contattata, la Juventus ha rifiutato di commentare ufficialmente, ma una fonte del club ha detto a Tuttosport:
“Il manager prende decisioni in base alla forma, alla forma fisica e alle esigenze tattiche. Ogni giocatore deve guadagnarsi il suo posto”.
Ma gli addetti ai lavori affermano che la situazione è diventata tesa dietro le quinte, con Djaló che ora sta valutando un’uscita anticipata quest’estate. Il suo agente sarebbe in trattative con diversi club della Liga, tra cui Siviglia e Real Betis.
“Avrei dovuto andare altrove”
Nella parte più straziante dell’intervista, Djaló ha ammesso di essersi pentito di essersi unito alla Juventus.
“C’erano altre offerte. Avrei potuto andare in Spagna o addirittura tornare in Francia. Ma ho scelto la Juventus per lo stemma, la storia. Ora, vedo che era tutto fumo negli occhi. Mi sento come se avessi perso un anno della mia carriera, per niente”.
Mentre la Juventus spinge verso un piazzamento tra le prime quattro, questo sfogo potrebbe scatenare tumulti interni e costringere Motta a rispondere a domande scomode sulla gestione della squadra.
Per Tiago Djaló, il sogno di indossare il bianco e nero si è trasformato in un incubo, e si sta assicurando che il mondo lo sappia.