In attesa dei risultati del bilancio per il periodo che si concluderà il 30 giugno 2025, la Roma ha registrato perdite per 183 milioni di euro negli ultimi due anni, mentre la Juventus ha registrato perdite per 322 milioni di euro.

Poiché la perdita massima consentita è di 60 milioni di euro in tre anni, e poiché anche il prossimo esercizio sarà negativo, entrambi i club rischiano il divieto di trasferimento o addirittura la squalifica dalla Coppa Italia.
Assistere alla perfetta imperturbabilità con cui i media italiani, dai quotidiani sportivi come Gazzetta dello Sport, Corriere dello Sport e Tuttosport ai quotidiani di informazione, TV, radio e siti web, seguono, o meglio ignorano, o quantomeno sorvolano sulle vicende economiche e finanziarie dei principali club italiani, è curioso, divertente e inquietante allo stesso tempo. Curioso perché la professione giornalistica impone il dovere-obbligo di fornire un’informazione approfondita e accurata su ogni argomento trattato, dovere-obbligo che in questo caso, per misteriose ragioni (ma non così misteriose, a dire il vero), viene completamente disatteso. Divertente perché, come accaduto nel calciomercato appena concluso, per mesi e mesi si sono raccontate favole mai del tutto finite, come quella di Sancho ceduto alla Juventus per due mesi, un giorno alla Roma, dopodiché Sancho è partito per l’Aston Villa, con Comolli e Ranieri intenti a spiegare agli stessi increduli giornalisti come il Fair Play Finanziario non ammetta transazioni insostenibili. Inquietante perché milioni di atleti e tifosi vengono deliberatamente tenuti all’oscuro ogni giorno di fatti (in questo caso: le regole UEFA) che andrebbero spiegati e denunciati. Anche per evitare, come accaduto nel 2023 quando la Juventus, processata per false plusvalenze, venne penalizzata di 10 punti in Serie A e squalificata per un anno dalle competizioni europee, con il completo sgomento di mezza Italia. La Juventus, che non sapeva nulla delle malefatte di Agnelli e soci, è stata messa a tacere e insabbiata dai media per anni per non offendere la Casa Reale. Eppure, sarebbe così facile farlo, soprattutto quando i fatti – come nel caso della Juventus di ieri e di oggi – si svolgono alla luce del sole e i dati e le cifre sono tratti dai bilanci ufficiali e quindi non sono discutibili.

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