La tempesta che circonda San Siro si è riaccesa mentre il Comitato Sì Meazza spinge per la piena trasparenza sulla prevista vendita e riqualificazione dello stadio da parte di Inter e Milan.

Secondo Calcio e Finanza, il gruppo ha presentato un ricorso ampliato alla Corte dei Conti, intensificando la pressione sulle istituzioni coinvolte e contestando gli ultimi sviluppi del progetto.
Il comitato sostiene che i vincoli storici sul secondo anello di San Siro siano già in vigore da gennaio 2025.
Ha presentato un’ulteriore memoria composta da 56 capitoli che contestano sia l’operazione che il processo che ha portato al voto del consiglio il 30 settembre.
L’attenzione, sostengono, è rivolta alla necessità di chiarezza sul quadro finanziario e amministrativo alla base dell’accordo.
Il Presidente Luigi Corbani ha messo in discussione diversi aspetti, tra cui la valutazione dello stadio e delle aree circostanti.
Inoltre, il progetto del Tunnel Patroclo, che a suo dire è stato compensato in modo da ridurre i costi per il Comune.
Inoltre, il comitato richiede l’accesso agli statuti e ai documenti costitutivi relativi agli enti responsabili del completamento dell’operazione.
Per Corbani e il suo gruppo, il dibattito non è meramente tecnico, ma legato alla responsabilità e all’interesse pubblico a lungo termine.
Con le pressioni istituzionali e aziendali che ora si intersecano, il dossier San Siro promette ancora una volta ripercussioni politiche e legali che vanno oltre il calcio.

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