Le coraggiose decisioni tattiche di Paulo Fonseca hanno dato i loro frutti durante la vittoria del derby del Milan contro l’Inter, e ora si trova ad affrontare il dilemma se ripeterle di nuovo nelle partite future a partire dalla partita casalinga di venerdì con il Lecce.
Abbiamo spiegato esattamente perché la decisione di Fonseca di usare un 4-4-2/4-2-4 sembrava contrastare perfettamente i punti di forza dell’Inter durante la nostra analisi tattica pubblicata dopo la partita, ma Calciomercato.com si chiede se sia sostenibile nelle settimane a venire.
Una delle chiavi della squadra anti-Inter, al di là del sistema, è stato il concetto di non abbandonare mai il copione prestabilito, con compiti ben precisi assegnati a ogni singolo giocatore, anche in situazioni difficili come il pareggio nerazzurro dopo il pareggio di Federico Dimarco.
Mantenere questo schema di gioco non dipende solo dalla disciplina tattica, ma anche e soprattutto dall’atteggiamento della squadra. L’applicazione mostrata nel derby è stata impeccabile in questo senso, con intensità e attenzione a tutto campo.
Mettere in campo Tammy Abraham e Alvaro Morata insieme in attacco è stata una mossa coraggiosa, ma ha funzionato molto bene. I due centravanti non hanno segnato, ma la loro importanza nella partita è stata evidente e non solo per la leadership che hanno dimostrato.
Uno sguardo veloce alle heat map dei due per farsi un’idea dei loro ruoli, con pochi tocchi in area di rigore avversaria, ma tanto lavoro a giro per creare spazio. Esemplare in questo senso la prestazione di Morata, più trequartista che marca a uomo Hakan Calhanoglu fin dall’inizio. Abraham e Morata non potranno giocare tutte le partite e l’assenza di entrambi o anche solo di uno dei due complica la possibilità di vedere un attacco a due punte. La prima alternativa in panchina, Luka Jovic, non è adatta a fare questo tipo di lavoro soprattutto in fase di copertura.
Noah Okafor finora ha funzionato meglio come esterno (come vice di Leao) e quindi è più facile immaginare che Fonseca avrebbe continuato sulla strada intrapresa nel derby con Ruben Loftus-Cheek che ha agito come pseudo-attaccante, sfruttando la sua fisicità.
Un altro giocatore che non può essere ignorato è Christian Pulisic, che è in ottima forma. Da quando è arrivato al Milan ha fatto delle sue corse a razzo verso il centro un marchio di fabbrica, ma contro i nerazzurri ha finito per giocare costantemente al centro, come si è visto per il suo gol.
C’era confusione su chi dovesse essere responsabile del suo contenimento e il risultato è stato un sacco di spazio per Morata e soprattutto Abraham dietro i difensori sul lato debole. Anche Emerson Royal ha beneficiato dei movimenti di Pulisic e si è trovato in alcune posizioni di cross pericolose.
Poi c’è stato il lavoro di Youssouf Fofana. Il 25enne francese non ha ancora raggiunto l’apice del suo potenziale e le sue imprecisioni nella prima costruzione lo testimoniano, ma la sua condizione è in netto miglioramento e nel derby è difficile trovare una cornice senza la sua presenza.
Ha schermato da sinistra a destra davanti alla difesa consentendo a Tijjani Reijnders di spingere senza troppi pensieri. L’ex Monaco è il perno attorno al quale si è sviluppata la strategia difensiva rossonera e questo lo rende indispensabile, soprattutto per un sistema a due punte.
La conclusione di tutto quanto sopra? Il 4-2-4 del derby è quindi replicabile e presumibilmente già nelle prossime partite verrà utilizzato – dal primo minuto o durante la partita – per provare a valorizzare i punti di forza.
Le caratteristiche dell’avversario, le eventuali assenze nei ruoli chiave e la condizione dei giocatori più essenziali saranno gli aspetti che influenzeranno le scelte di Fonseca, a partire dalla partita di venerdì contro il Lecce.