November 8, 2024

L’ex stella top-10 Lucas Pouille ritiene che ci siano stati “doppi standard” nel caso di doping di Jannik Sinner, sostenendo che il numero 1 al mondo è stato “fortunato” a evitare una squalifica iniziale.

I due test positivi di Sinner al clostebol sono stati senza dubbio il più grande argomento di discussione della stagione, con la rivelazione dei test falliti per la prima volta verso la fine di agosto.

Tuttavia, la controversia è cresciuta di nuovo la scorsa settimana dopo che l’Agenzia mondiale antidoping (WADA) ha confermato di aver fatto ricorso contro la punizione dell’italiano.

Sinner è riuscito a evitare una sospensione iniziale e infine una squalifica dopo essere stato dichiarato “senza colpa o negligenza” per i due test falliti dall’International Tennis Integrity Association (ITIA).

L’italiano è riuscito a sostenere con successo di essere stato contaminato accidentalmente dal suo ex fisioterapista, che aveva usato una crema per la pelle contenente lo steroide prima di massaggiare il numero 1 al mondo.

La WADA non sta contestando la sentenza “senza colpa”, ma ritiene che la punizione non sia stata abbastanza severa e ha fatto ricorso alla Corte arbitrale dello sport per una squalifica da uno a due anni.

Il caso ha diviso il mondo del tennis sin da quando è emerso il giorno dopo che Sinner ha vinto l’Open di Cincinnati, e l’ex numero 10 al mondo Pouille è l’ultimo giocatore a suggerire che l’italiano è stato trattato in modo diverso a causa del suo status.

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