November 16, 2024

Adrian Mutu, ex nazionale rumeno e stella della Fiorentina, è tornato di recente a Firenze, una città che ha un posto speciale nel suo cuore. Durante la sua visita, ha condiviso i suoi pensieri con La Gazzetta dello Sport sull’attuale squadra della Fiorentina, sui talenti emergenti e sulle sue aspirazioni da allenatore.

Mutu ha espresso il suo amore duraturo per la Fiorentina e i suoi tifosi: “Quello che mi ha colpito di più durante i quattro splendidi giorni trascorsi a Firenze è stato l’affetto, l’amore dei tifosi. È un sentimento reciproco. Li amo, loro amano ancora me. Continuo a essere un tifoso della Fiorentina, li seguo e Firenze è una città speciale”.

Commentando la recente vittoria della Fiorentina contro il Milan, Mutu ha elogiato lo stile di contropiede della squadra: “La Fiorentina ha aspettato il Milan e ha risposto. Lo ha fatto bene. Erano anni che non vedevo la squadra dal vivo. Bellissimo, davvero una bella sensazione. Ho riconosciuto i meriti della squadra, anche se mi aspettavo di più dal Milan”.

Mutu ha fatto dei paragoni tra Albert Gudmundsson e se stesso, notando: “Lo stile è simile, sì. Anche contro il Milan è stato premiato con un gran gol. È un grande giocatore, l’unica cosa è che deve essere più coinvolto nel gioco, a volte aspetta”.

Su Moise Kean, Mutu è rimasto colpito: “È forte fisicamente e aiuta la squadra a salire in campo. Mi è piaciuto molto per questo atteggiamento, anche se l’ho visto sbagliare un rigore contro il Milan. La Fiorentina ha davvero bisogno di uno come lui. Deve solo maturare un po’ di più per esplodere definitivamente”.

Per quanto riguarda le ambizioni della Fiorentina, Mutu è stato chiaro: “Devono puntare a un piazzamento importante. Devono essere sempre tra le prime 7-8 squadre. È un obbligo. Serve sempre la mentalità di una grande squadra perché è sicuramente una grande squadra”.

Mutu ha anche elogiato il nuovo centro di allenamento Viola Park: “Sono rimasto colpito dalle strutture. Campi bellissimi, stadi interni, sale, piscine, palestre. Non manca nulla, c’è tutto. Dire che è di alto livello non è esagerato. È un centro pazzesco che ti mette in condizione di dare il massimo, di migliorare le prestazioni”.

Sul suo futuro, Mutu ha espresso il suo desiderio di allenare in Italia: “Sì, ora alleno. Dopo essere stato anche dirigente, ho capito e deciso che questo è il mio lavoro. Che il mio futuro nel calcio è ancora in campo. E vorrei venire in Italia. Sento che le prime squadre sono per me”.

Mutu ha anche commentato i talenti rumeni che ha allenato nella nazionale Under 21: “Dennis Man sta crescendo molto e segnando. Mihaila deve segnare ancora qualche gol, ma per quanto riguarda il gioco, sta andando molto bene anche lui. Sono in un posto come il Parma dove possono ancora migliorare”.

L’intervista si è conclusa con Mutu che ha espresso la sua impazienza di tornare ad allenare: “A dicembre vorrei essere in panchina. Non vedo l’ora di ricominciare. Magari in Italia. Così potrò andare a trovare più spesso il mio amico Leonardo alla Reggia di Fiesole. Un’amicizia che dura da vent’anni. Colline, verde, buon cibo, Firenze vista dall’alto. Tornare è stato bellissimo. Firenze è nel mio cuore.”

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