November 22, 2024

Parlando della sua rivalità con Carlos Alcaraz in un’intervista al quotidiano italiano La Stampa, Jannik Sinner ha ammesso che il suo rivale spagnolo ha qualcosa in più al momento. Il giovane numero 1 dell’ATP ha analizzato quali sono le abilità che Carlitos ha di più, su cui Jannik deve lavorare – come ammesso dallo stesso italiano – per migliorare

“Siamo due giocatori molto diversi. Io tengo il ritmo molto alto, sono forte mentalmente. Lui è forte fisicamente e tennisticamente in questo momento ha qualcosa in più: gioca meglio lo slice, le volée. Ma per me è un fatto positivo: significa che ho margini. Carlos in campo fa i numeri: drop shot, passing shot, lob. Non so se sarò mai così. Ma come tennista sono più solido e quando serve metto l’accelerazione vincente”, ha spiegato Sinner, prima di soffermarsi su cosa significhi avere successo nella vita e nello sport: “Il successo non mi ha cambiato, sono sempre lo stesso. Non cammino a testa alta se vinco, non mi deprimo se perdo. Non mi piace stare sotto i riflettori. Non mi do delle arie. Chi mi sta vicino sa quanto tempo dedico al tennis. Poi o ti piace o non ti piace, non puoi controllare tutto. Io mi prendo cura di chi mi sta vicino, della famiglia, del resto non mi importa.”

La rivalità tra Carlos e Jannik, nonostante la giovane età, è già diventata una rivalità capace di catturare l’attenzione degli appassionati. Quest’anno, l’italiano e lo spagnolo si sono divisi i Major annuali: Sinner ha trionfato all’Australian Open e allo US Open, Alcaraz ha completato la storica doppietta Roland Garros e Wimbledon. Per la prima volta dal 2002, nessuno tra Novak Djokovic, Rafael Nadal (prossimo all’addio alle finali di Coppa Davis a Malaga – ndr) e Roger Federer (ritirato nel 2022 – ndr) ha vinto un Major. Il campione serbo ha perso la finale in tre set sui prati dell’All England Club contro Alcaraz. Il segno della fine di un’era e la promessa di una nuova alba.

Nella stagione della consacrazione, in cui Jannik si è imposto come numero 1 ATP grazie ai sette titoli conquistati, tra cui i due Slam sui campi in cemento di Melbourne e New York, l’italiano ha dimostrato di non avere al momento rivali, se non lo stesso Alcaraz, inaugurando definitivamente una rivalità destinata a segnare il tennis dei prossimi anni.

Jannik Sinner su come lui e Carlos Alcaraz siano diversi come tennisti:

“Io e Alcaraz siamo due giocatori molto diversi. Io tengo il ritmo molto alto, sono forte mentalmente. Lui è forte fisicamente e tennisticamente ha qualcosa in più al momento. Lui gioca slice e volée…

In occasione dello speciale Sinner, oltre il tennis – Capitolo 3 di Sky Sport Italia, il 23enne ha parlato dell’inizio di un nuovo capitolo nel tennis, svelando quali sono gli avversari con cui soffre di più.

“È ancora presto per parlare di una nuova era, però, gli altri vincono Slam da vent’anni. Vedremo come andranno i prossimi 5/6 anni e poi, potenzialmente, si spera, sarebbe bello parlare di questo. Zverev si sta avvicinando sempre di più alla vittoria di uno Slam e secondo me, quando riuscirà a vincerne uno, allora potrebbe andarsene. Poi c’è Medvedev, davvero difficile da battere nei major. Nole ha vinto l’oro olimpico ed è ancora lì perché sa di poter vincere ancora. Quando saprà di non poter più vincere, allora secondo me non ci resterà a lungo”, ha detto.

Jannik ha poi parlato dei suoi principali avversari, spiegando le difficoltà nell’affrontarli: “Ci saranno sempre giocatori contro cui fatico di più, che mi mettono in difficoltà, ma sono quelli che ti fanno crescere come giocatore. Non sono mai riuscito a battere Medvedev, ho faticato molto. Ma poi abbiamo aggiunto il serve & volley, le palle corte, l’attacco a rete, le volée, e lui mi ha fatto crescere. Sono diventato un giocatore migliore. Con Nole come con Alcaraz e come con Zverev che ho sempre faticato a battere. Ma ci saranno sempre nuovi giocatori che arriveranno con nuove qualità e bisogna sempre continuare. Quindi questo sport è molto bello”.

Il gioco di Jannik Sinner è meno apprezzato di quello di Carlos Alcaraz: il tennis maschile sembra avere delle gerarchie ben definite per i prossimi 10 o 15 anni.

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