November 1, 2024

Jannik Sinner era arrivato a Parigi con largo anticipo per giocare l’ultimo Masters 1000 della stagione, ma la sua corsa a Bercy si è conclusa prima di iniziare. Il numero 1 del mondo ha dovuto ritirarsi dal torneo a causa di un virus intestinale che lo ha colpito qualche giorno fa e che gli ha impedito di essere al 100% per l’inizio del torneo.

L’asso italiano ha rassicurato tutti sulla sua salute e ha promesso che sarà pronto per le Nitto ATP Finals di Torino, dove è sicuramente il giocatore più atteso. Il due volte campione Slam – che beneficerà del supporto dei suoi fan – gioca molto bene in condizioni indoor e già lo scorso anno aveva quasi trionfato nelle Finals perdendo solo in finale contro il serbo Novak Djokovic.

Il livello di Jannik è ulteriormente salito rispetto alla scorsa stagione e ora l’italiano è il giocatore da battere per tutti gli avversari. I risultati ottenuti dal 23enne di Sesto Pusteria nel 2024 sono stati davvero impressionanti, come testimoniano i due titoli del Grande Slam, i tre Masters 1000 e le sole sei sconfitte subite da gennaio a oggi.

Non è un caso che Sinner sia già certo di chiudere l’anno in cima alla classifica ATP, nonostante il suo grande rivale Carlos Alcaraz abbia vinto due titoli Major nel 2024. L’asso italiano non vuole solo vincere le Nitto ATP Finals di Torino, ma vuole anche trascinare l’Italia al suo secondo trionfo consecutivo nelle finali di Coppa Davis.

Jannik è diventato il quarto giocatore dal 1990 a raggiungere almeno i quarti di finale in tutti i tornei ATP. Nessun giocatore era mai arrivato così vicino a un impressionante record di continuità raggiunto dai soli Big Three negli ultimi trent’anni. L’incredibile viaggio in questo magico 2024 ha permesso all’azzurro di balzare al numero uno al mondo e vincere i primi due titoli Slam della sua carriera.

Sinner è riuscito a fare un percorso netto nei 14 impegni disputati (in questa speciale classifica sono escluse le ATP Finals): nell’ordine campione agli Australian Open, Rotterdam, Miami, Halle, Cincinnati, Us Open e Shanghai; finalista a Pechino; semifinalista a Indian Wells, Monte-Carlo e Roland Garros; quarti di finale a Madrid, Wimbledon e Canada.

Il primo a riuscirci nel 2005 è stato Roger Federer con un 14/14: è stato campione a Doha, Rotterdam, Dubai, Indian Wells, Miami, Amburgo, Halle, Wimbledon, Cincinnati, US Open e Bangkok; ha raggiunto le semifinali agli Australian Open e al Roland Garros; quarterback a Monte-Carlo.

Il secondo a ripetere questa impresa fu Novak Djokovic in quell’indimenticabile 2011: in quella stagione riuscì a trionfare a Melbourne, Dubai, Indian Wells, Miami, Belgrado, Madrid, Roma, Wimbledon, Canada e Us Open; spingendo in finale a Cincinnati; semifinale al Roland Garros e Basilea; quarti di finale a Parigi-Bercy. Quattro anni dopo il serbo ha concesso il bis con un 15/15, che potrebbe essere eguagliato dall’italiano se partecipasse a Bercy: nell’anno 2015 campione agli Australian Open, Indian Wells, Miami, Monte-Carlo, Roma, Wimbledon, Us Open, Pechino, Shanghai e Parigi-Bercy; finalista a Dubai, Roland Garros, Canada e Cincinnati; quarto a Doha.

Rafael Nadal si è unito alla lista nel 2018 con un 9/9: titoli a Monte-Carlo, Barcellona, ​​Roma, Roland Garros e Canada; semifinalista a Wimbledon e US Open; quarti di finale all’Australian Open e a Madrid. Molti fan ora si aspettano che Carlos Alcaraz si unisca al piccolo club.

Nonostante abbia disputato una stagione davvero eccezionale, il numero 1 del mondo è stato colpito dal caso di doping che lo ha colpito negli ultimi mesi. La polemica è ancora aperta, in seguito alla decisione della WADA di presentare ricorso contro l’assoluzione. In una recente intervista a ‘Mowmag’, l’ex Top 50 Daniele Bracciali si è aperto sul caso Sinner: “Come finirà il caso Sinner? Purtroppo, conoscendo l’ambiente della WADA e dell’ITIA, credo che arriverà quasi sicuramente una squalifica.

Non è giusto squalificare un tennista se si scopre che non ha assunto farmaci per migliorare la prestazione e nel caso dell’italiano non è cambiato davvero nulla. La responsabilità oggettiva in questa situazione è una vera truffa. Lui è molto forte e lo ha dimostrato. Ma non c’è dubbio che una decisione simile peserebbe su di lui, anche se non sappiamo come potrebbe eventualmente reagire.

Dal punto di vista mentale, non dimentichiamo quanto può essere pesante una condanna del genere, perché anche Sinner è umano, ma forse molti lo dimenticano. Nel suo caso, è ancora più pesante perché sa in cuor suo di non aver fatto nulla di male. Come si fa a metabolizzare il fatto che la responsabilità oggettiva possa portare alla squalifica? È davvero dura.”

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