February 2, 2025

Novak Djokovic ha ammesso che lui e “la maggior parte degli altri giocatori” sono stati “davvero frustrati” dall’essere stati “tenuti all’oscuro per cinque mesi” sul caso di doping di Jannik Sinner.

L’International Tennis Integrity Agency (ITIA) ha annunciato ad agosto che Sinner non sarebbe stato squalificato per aver fallito due test antidoping a marzo dopo che un tribunale indipendente ha stabilito che non aveva “alcuna colpa o negligenza”.

L’italiano è risultato positivo al clostebol, uno steroide anabolizzante vietato, il 10 e il 18 marzo, durante e dopo l’Indian Wells Masters.

Il tribunale ha accettato la spiegazione di Sinner secondo cui la sostanza era entrata nel suo corpo quando riceveva un massaggio dal suo ex fisioterapista, Giacomo Naldi, che aveva usato uno spray contenente lo steroide per curare un taglio al dito.

Al 23enne sono stati tolti i 400 punti di classifica e i 320.000 $ guadagnati per aver raggiunto le semifinali a Indian Wells.

A settembre, l’Agenzia mondiale antidoping (WADA) ha fatto ricorso alla Corte arbitrale dello sport (CAS) per il verdetto, cercando di imporre una squalifica fino a due anni al numero 1 al mondo.

Una dichiarazione della WADA recita: “È opinione della WADA che la conclusione di ‘nessuna colpa o negligenza’ non fosse corretta secondo le norme applicabili.

“La WADA sta chiedendo un periodo di ineleggibilità compreso tra uno e due anni. La WADA non sta chiedendo la squalifica di alcun risultato, salvo quello che è già stato imposto dal tribunale di primo grado”.

Si dice che la CAS non emetterà il suo verdetto prima dell’11 febbraio 2025, il che significa che Sinner potrà competere all’Australian Open 2025.

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *