Il futuro finanziario della Juventus potrebbe essere in mani sicure dopo che Paolo Ardoino, CEO dei nuovi azionisti di minoranza dei bianconeri, Tether, ha affermato che la sua azienda ha i mezzi “per supportare la squadra per i prossimi 2000 anni”.
La scorsa settimana, la Vecchia Signora ha annunciato che la società di criptovalute Tether, guidata da Ardoino e dal suo connazionale Giancarlo Devasini, aveva acquisito una quota di minoranza del club.
Parlando in un’intervista al Corriere della Sera, Ardoino ha rivelato che la sua passione per la Juventus è una delle ragioni alla base della sua decisione di investire nei bianconeri, suggerendo anche di essere stato in precedenza in trattative con persone del club.
“È un processo che andava avanti da un po’, qualche mese, durante il quale abbiamo acquistato azioni sul mercato: siamo ancora piccoli attori”, ha spiegato Ardoino.
“Rispondo onestamente: vorremmo aiutare l’attuale gestione, chiedendo se poi sarà necessario acquisire una quota maggiore. Ma non c’è nessun piano machiavellico dietro.
“In passato, ci sono stati scambi con la dirigenza e la proprietà per una valutazione strategica”.
Commentando il motivo per cui Tether ha deciso di investire nella Juventus, Ardoino ha menzionato l'”incredibile potenziale” del club, aggiungendo anche che un ulteriore passo potrebbe vederli diventare anche loro sponsor, poiché ha suggerito che l’azienda ha un’enorme “capacità finanziaria”.
“Direi che è una combinazione di fattori, a partire dal nostro supporto: sia Giancarlo (Devasini, il fondatore) che io siamo tifosi della Juventus”, ha continuato Ardoino.
“Non siamo un fondo speculativo. E pensiamo che la squadra abbia un potenziale incredibile, dopotutto, la Juve è uno dei club più importanti al mondo. Ci è sembrato giusto supportare un’opportunità italiana.
“Ci associano alle criptovalute, ma in realtà facciamo molte altre cose e stiamo sviluppando molto nelle nuove tecnologie, incluso un sistema di pagamento come PayPal ma utilizzando la blockchain. Stiamo anche acquisendo un’azienda che sviluppa AI (intelligenza artificiale) e altre aziende coinvolte nella biotecnologia.
“AI e biotecnologia diventeranno sempre più importanti nel mondo del calcio e la Juventus ha una fanbase enorme in tutto il mondo: è uno dei marchi più riconosciuti”.
“Non lo escludo [diventare sponsor della Juventus], ma al momento non conosciamo i termini di un potenziale accordo di sponsorizzazione.
“Di sicuro non stiamo facendo tutto questo per la pubblicità: abbiamo chiuso l’anno scorso con 13,7 miliardi di profitti, abbiamo la capacità finanziaria per supportare la squadra per i prossimi 2000 anni”.
Perché ha pubblicato un video di una zebra che insegue la sua preda sul suo profilo X?
“È un ritorno: passare dall’essere inseguiti all’inseguire. La Juventus deve tornare dove merita. Ecco perché ho scritto ‘Make Juve Great Again'”, ha detto Arduino.
“Sono rimasto piuttosto sorpreso dai messaggi dei giovani che dicevano che era la prima volta che vedevano un azionista scrivere e rispondere su X: ma il mondo è così, si muove così velocemente. E spero che siano entusiasti perché ne capiscono il potenziale.
“Vogliamo creare qualcosa di nuovo, grazie alla possibilità di investire in un’eccellenza, come la Juve. E abbiamo proiezioni incredibili, siamo l’azienda con i più alti profitti pro capite, estremamente efficienti, grazie all’evoluzione tecnologica che stiamo utilizzando per sostituire sistemi finanziari obsoleti”.
Ardoino ha parlato molto bene di Thiago Motta, ricordando una recente partita della Juventus a cui ha assistito e che ha descritto come “la partita più bella” che abbia mai visto.
“Mi dà l’impressione di essere una persona estremamente capace”, ha detto il CEO di Tether di Thiago Motta.
“Potrebbe fare di meglio, come tutti, ma è un allenatore con capacità incredibili.
“Ero a San Siro, contro l’Inter: la partita più bella che abbia mai visto. Mi sono emozionato, è stata una partita che ha dato tensione: e poi, è più bella quando devi sudare.
“Sarò prevedibile [su chi è il mio giocatore preferito], ma dico Del Piero”.
