
Il manager della Lazio Marco Baroni ha fatto un mea culpa dopo la scioccante sconfitta per 0-5 della sua squadra per mano del Bologna.
Sconfitta umiliante per la Lazio
Gli emiliani sono improvvisamente saliti al quarto posto in classifica, approfittando anche della sconfitta per 0-3 della Juve a Firenze, mentre i pietosi biancocelesti sono scesi al sesto, con le loro speranze di Champions League ora a rischio.
Maro Baroni si scusa con i tifosi della Lazio
Dopo il fischio finale, i tifosi in trasferta irritati hanno convocato i giocatori verso la zona ospiti per una parola. Un video in circolazione ha catturato il momento, mentre Baroni ha fatto del suo meglio per proteggere i giocatori dall’ira degli ultras insistendo che era colpa sua.
È colpa mia. La squadra non c’entra niente. La responsabilità è mia, ok? Mi scuso con voi, mi scuso con tutti.
Fortunatamente questo scambio si è concluso con un applauso tra tifosi e giocatori, quindi si potrebbe dire che l’intervento di Baroni ha pagato i dividendi. In seguito, l’allenatore ha continuato a spiegare il risultato scioccante nella sua conferenza stampa post-partita (tramite LazioNews24), sottolineando il fattore fisico e la forza dei suoi avversari.
Non bisogna mai dimenticare le sconfitte. Abbiamo trovato un avversario con molta più presenza fisica e mentale, e abbiamo subito il gol evitabile. Poi abbiamo subito gol consecutivi nel secondo tempo che hanno portato la squadra ad arrendersi, soprattutto se affronti una squadra che sta facendo molto bene.
Peccato per il risultato, sapevamo che era una partita difficile, loro giocano con grande energia, mentre noi abbiamo avuto molte partite in trasferta di recente.
Marco Baroni giustifica i cambiamenti della Lazio nel secondo tempo
La Lazio sembrava sempre peggio a ogni sostituzione fatta, con giocatori come Gustav Isaksen e Mattia Zaccagni espulsi presto. Baroni ha dovuto spiegare le ragioni dietro i suoi sconcertanti cambiamenti, citando il declino fisico della squadra dovuto al fitto calendario.
Dobbiamo recuperare energie e recuperare alcuni giocatori che non sono al meglio. Marusic non era in perfette condizioni, ma non volevo rischiare Hysaj. Nuno mi ha detto che aveva problemi, quindi abbiamo preferito non rischiare. Adam si è sacrificato. È sempre stato presente. Anche Isaksen non era al meglio.
Non “uccido” i miei giocatori, li proteggo. Zaccagni stava andando bene ma sapevo che era stanco come Isaksen. Preferisco perdere una partita che un giocatore, soprattutto ora. Ho tolto Guendouzi perché era ammonito e la stessa cosa è successa con Vecino.