Dopo una settimana di voci e insinuazioni, domenica la Juventus ha nominato Igor Tudor come allenatore fino alla fine della stagione, in una mossa che ricorda la nomina di Antonio Conte nel 2011.
Secondo una breve dichiarazione sul loro sito web, il club di Serie A si è preso del tempo per “ringraziare Thiago Motta e tutto il suo staff per la loro professionalità”, ma ha osservato che Tudor avrebbe assunto la carica da lunedì 24 marzo. La maggior parte dei resoconti sul cambio di allenatore, incluso questo di Gianluca Di Marzio di Sky Italia, ritiene che il nuovo capo abbia firmato un contratto fino a giugno, con un’opzione per estendere l’accordo fino al 2026 se il periodo iniziale si rivelasse un successo.
PROMOSSO Quindi, con le speculazioni discusse in questa precedente rubrica ormai concluse, l’attenzione si sposta sul motivo per cui Tudor è stato scelto come soluzione e cosa porterà al ruolo nelle restanti nove partite della stagione.
Ovviamente, gran parte di ciò inizia con l’uomo che ha sostituito. Tornando all’estate, quando si decise di lasciare Max Allegri, si preferì l’approccio tattico moderno di Thiago Motta che lo vide guidare il Bologna verso un posto in UEFA Champions League. Eppure la Juventus non vide mai il risultato finale, uscendo dalle competizioni europee e dalla Coppa Italia prima di crollare al quinto posto in classifica in Serie A. Mentre c’erano sprazzi dello stile che Motta voleva implementare, non c’era vera sostanza e ciò portò a preoccupazioni e critiche da tutte le angolazioni.