
David Neres, una volta, era accostato al Milan, ma ora gioca la sua parte sotto Antonio Conte al Napoli. Oggi ha parlato della partita contro i rossoneri di questo fine settimana e di altri argomenti.
La partita di questo fine settimana contro il Napoli è probabilmente la più importante della stagione per il Milan, anche se ci sono ancora due partite contro l’Inter da giocare. Una sconfitta manterrebbe i Partenopei in una battaglia per lo scudetto, mentre una vittoria in trasferta potrebbe riportare i rossoneri in campo in Champions League.
È una partita che definisce le stagioni di più club, ma il Diavolo deve guardare oltre, concentrandosi solo su ciò che è in gioco per loro. Sergio Conceicao rimane molto concentrato su un posto in Champions League, anche se potrebbe non tenerlo al club, e sarà disperato per i tre punti nel fine settimana.
Per Neres il sogno scudetto è ancora acceso e spera di giocare una parte importante nelle speranze della squadra partenopea, come ha ammesso al Corriere della Sera, tramite Milan News.
“Ho sempre giocato in squadre di vertice, ma mai in un campionato competitivo come quello italiano. Il Napoli mi ha dato questa opportunità e non ci ho pensato due volte: è una società con un progetto solido. Deciderà Conte [se giocherò contro il Milan], certo, ma io mi sento pronto”.
L’impatto di Conte finora…
“Molto bello! Ma anche incredibilmente esigente. E per me è perfetto, perché se un allenatore non pretende così tanto, tendo a rilassarmi. Lui, invece, sa come tirare fuori il meglio da ogni giocatore, ti stimola e ti motiva come nessun altro.
“Certo, ti sgrida anche: mi è successo dopo solo due settimane qui. Sono i più intensi che abbia mai fatto. Ho corso più in questi sei mesi che in tutta la mia carriera!”
Si può vincere lo scudetto?
“Perché no?! Lo scudetto non è facile, ma ci proveremo fino in fondo. Un momento di difficoltà è normale, in Serie A ogni partita è una battaglia. Ora mancano nove partite e non possiamo più fermarci.”
I suoi compagni…
“Lukaku è un leader dentro e fuori dal campo, Lobotka è fondamentale per noi. L’addio di Kvaratskhelia? È un top player, uno di quei giocatori che sono essenziali per un club. Mi è dispiaciuto che se ne sia andato, ma io sono David Neres: cresciuto a San Paolo con la guida di Messi e Ronaldinho.”