April 26, 2025
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Sky Sport in Italia è stata costretta a intervenire nel 2016 dopo che gli spettatori avevano reagito con rabbia al tatuaggio di uno dei suoi commentatori. L’emittente televisiva si avvaleva dell’ex stella di West Ham, Celtic e Lazio Paolo Di Canio per la copertura della Premier League e, in una delle sue apparizioni, indossava una maglietta a maniche corte che rivelava la parola “dux” inchiostrata in modo permanente sul braccio.

 

La parola latina è l’origine di “duce” in italiano, che si traduce in “leader” in inglese, ed era uno dei nomi adottati dal dittatore fascista italiano Benito Mussolini all’inizio del XXI secolo. Sky Italia ha presentato le sue scuse e ha sospeso Di Canio dal suo incarico.

“Abbiamo commesso un errore”, ha dichiarato un dirigente Sky. “Ci dispiace per tutti coloro che sono stati feriti”. L’allora vicepresidente esecutivo dell’emittente, Jacques Raynaud, ha aggiunto: “Dopo aver parlato a lungo con Di Canio, e nonostante la sua professionalità e la sua competenza in materia di calcio, abbiamo deciso insieme di sospendere la partnership”.

Di Canio è stato coinvolto in numerose controversie legate alle sue opinioni politiche. Ha fatto saluti fascisti a braccio teso tre volte in 12 mesi mentre giocava per la Lazio, affermando che erano rivolti “al suo popolo”.

Ed è stato messo alle strette per i suoi legami con il fascismo dopo essere stato nominato allenatore del Sunderland nel 2013, una mossa che ha portato alle dimissioni del membro del consiglio di amministrazione David Miliband e all’ira degli attivisti antirazzisti.

Di Canio si è difeso dicendo: “Non sono un politico, non mi affiliato ad alcuna organizzazione. Non sono razzista. Non sostengo l’ideologia del fascismo. Rispetto tutti. Sono un uomo di calcio. Questo e la mia famiglia sono al centro della mia attenzione.

“Sono un uomo onesto. I miei valori e principi provengono dalla mia famiglia e dalla mia educazione. Sento di non dover continuamente giustificarmi con chi non capisce questo. Tuttavia, dirò solo una cosa: non sono l’uomo che alcuni amano dipingere.”

Di Canio è cresciuto tifando per la Lazio, ha seguito il club in lungo e in largo per l’Italia da giovane e ha trascorso sette anni con la squadra della sua infanzia, suddividendola in due periodi da giocatore. Ha anche rappresentato Juventus, Napoli e Milan in patria.

La carriera dell’attaccante si è spostata nel Regno Unito nel 1996, con periodi al Celtic, allo Sheffield Wednesday, al West Ham e al Charlton Athletic. I suoi unici due incarichi da allenatore sono stati in Inghilterra, con l’incarico al Sunderland arrivato dopo una brillante esperienza allo Swindon Town, ma non ha più ricoperto una posizione di vertice da quando i Black Cats lo hanno lasciato andare nel 2013.

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