May 20, 2025
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Pochi giorni fa, l’Inter era sull’orlo dell’immortalità calcistica. Il triplete era a portata di mano: lo Scudetto quasi assicurato, la finale di Coppa Italia in vista e la gloria in Champions League apparentemente raggiungibile.

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Ma per un devastante scherzo del destino, tutti quei sogni sono crollati nel giro di una sola, brutale settimana.

Ora, l’allenatore Simone Inzaghi non nasconde la sua frustrazione.

“Avremmo dovuto fare di meglio. Non ci sono scuse”, ha detto Inzaghi senza mezzi termini dopo la sconfitta per 1-0 contro la Fiorentina che ha eliminato l’Inter dalla Coppa Italia. “È stata una brutta settimana, una settimana che ha cambiato tutto”.

Tutto è iniziato a Madrid. Con un leggero vantaggio dopo l’andata, l’Inter è stata drasticamente eliminata dall’Atlético dopo un crollo nel finale e una delusione ai supplementari. Solo quello è stato un duro colpo. Ma quello che è seguito non ha fatto che aggravare la ferita.

Di fronte a un San Siro attonito, l’Inter è apparsa fiacca e senza ispirazione contro una Fiorentina carica di adrenalina. Un gol è bastato per porre fine alla loro campagna di coppa, e con esso al sogno di un triplete in cui i tifosi avevano già osato credere.

“I giocatori sono devastati. Sono devastato anch’io”, ha ammesso Inzaghi. “Abbiamo lavorato per questo per tutta la stagione. Perderlo nel giro di pochi giorni… fa più male di quanto riesca a descrivere”.

Negli spogliatoi, l’atmosfera era, a quanto pare, intorpidita. L’attaccante stella Lautaro Martínez sedeva immobile, con lo sguardo fisso sul pavimento, mentre Nicolò Barella prendeva a pugni il muro per la frustrazione. Fonti vicine al club affermano che lo spogliatoio sembrava un “funerale”.

Ora le domande si susseguono

Come ha potuto una squadra così dominante sgretolarsi così in fretta? L’Inter era stata praticamente inarrestabile, travolgendo gli avversari con sicurezza, precisione tattica e una rosa solida e a mille.

Ma quando contava di più, quella macchina spietata ha inciampato.

Le decisioni tattiche di Inzaghi, in particolare il riposo dei giocatori chiave contro la Fiorentina, sono sotto la lente d’ingrandimento. Alcuni tifosi e commentatori iniziano a chiedersi se l’allenatore, nonostante i suoi successi in campionato, abbia le carte in regola per guidare l’Inter attraverso le difficoltà psicologiche di una corsa al titolo su più fronti.

“Il Triplete è morto. Ora la domanda è: riusciranno a concludere la stagione in bellezza?”, ha chiesto il giornalista calcistico italiano Carlo Padovano a Sky Sport Italia.

San Siro stordito

I tifosi dell’Inter sono rimasti senza parole. Dopo la partita contro la Fiorentina, migliaia di persone si sono attardate fuori dallo stadio in un silenzio attonito. Alcuni hanno pianto. Altri hanno intonato inni di sfida. Ma molti sembravano semplicemente persi.

“Questo doveva essere il nostro anno”, ha detto Diego Lombardi, un ultrà dell’Inter che segue il club dagli anni ’90. “Il Triplete non era solo un sogno, sembrava reale. E ora non c’è più”.

Scudetto o fallimento

Con la Champions League e la Coppa Italia ormai concluse, la pressione è immensa. Rimane solo il titolo di Serie A e, sebbene l’Inter mantenga un solido vantaggio, il colpo psicologico di questo crollo potrebbe rivelarsi costoso.

Inzaghi, tuttavia, insiste sul fatto che la sua squadra si riprenderà.

“Siamo arrivati ​​troppo lontano per lasciarcelo sfuggire ora. Credo ancora in questo gruppo. Daremo tutto: per lo Scudetto, per il nostro orgoglio, per i nostri tifosi”.

Ma il margine di errore è svanito. Un altro scivolone, e questa stagione, un tempo destinata alla grandezza, potrebbe essere ricordata come uno dei “se” più dolorosi nella gloriosa storia del club.

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