
“Voi volete lealtà senza visione. Io voglio ambizione, non compiacimento!”, avrebbe urlato Conte mentre la furia esplodeva a porte chiuse.
In quello che gli addetti ai lavori definiscono uno degli scontri verbali più violenti nella recente storia del calcio italiano, le tensioni all’interno del club sono sfociate in una vera e propria guerra. Il direttore sportivo Giovanni Manna e l’allenatore Antonio Conte si sono impegnati in un duro scontro, intriso di imprecazioni, che ha infranto ogni illusione di unità ai massimi livelli del club.
L’incidente è avvenuto nella tarda serata di martedì, durante quello che avrebbe dovuto essere un incontro finale e decisivo sul rinnovo del contratto di Conte. Invece, si è trasformato in un acceso confronto segnato da accuse di tradimento, accaparramento di potere e divergenze filosofiche inconciliabili, gettando il club in una crisi senza precedenti.
Dentro la stanza: una lotta di potere messa a nudo
Secondo diverse fonti attendibili vicine alla scena, l’incontro è iniziato con Manna che si è presentato con quella che riteneva essere una rinnovata offerta che rifletteva la “fiducia e l’apprezzamento” del consiglio di amministrazione per la leadership di Conte. Tuttavia, l’allenatore, noto per i suoi standard intransigenti e la sua personalità esplosiva, non era affatto in vena di diplomazia.
“Non portarmi una penna quando ancora non mi hai portato i giocatori”, avrebbe sbraitato Conte, riferendosi al mancato rispetto da parte del club dei rinforzi promessi in entrambe le sessioni di mercato.
Manna, sbalordito dall’immediata ostilità dell’allenatore, avrebbe cercato di riportare la discussione sui termini del contratto, a quel punto Conte si è alzato, ha lanciato il foglio dell’offerta dall’altra parte del tavolo e ha scatenato una tirata che ha lasciato di stucco persino i consiglieri senior presenti.
“Questo non è un progetto, Giovanni. È un gioco di equilibri! Tu sfoggi il mio nome come un trofeo, ma dammi gli strumenti adatti alla sopravvivenza, non al successo.”
Testimoni oculari affermano che la risposta di Manna sia stata altrettanto velenosa:
“Non si costruiscono dinastie facendo saltare in aria ogni spogliatoio in cui si entra. Si pretende lealtà, ma non si dà nulla. Si pensa che il club vi debba tutto… beh, non vi dobbiamo la nostra dignità”.
Da quel momento, lo scontro si è trasformato in una vera e propria rissa, con i membri dello staff costretti a lasciare il campo a causa dell’intensità dello scambio. Un membro dello staff, parlando in forma anonima, ha descritto l’incontro come “più una guerra civile che una trattativa”.
La furia di Conte: “Mi avete usato!”
La principale lamentela di Conte, confermano le fonti, risiede nel mancato supporto del club durante le ultime due sessioni di mercato. Dopo le rassicurazioni su investimenti strategici, Conte si è ritrovato con quella che considerava una squadra incompleta, e si è assunto la responsabilità di prestazioni deludenti.
“Mi avete usato per raddrizzare la nave, poi mi avete lasciato affondare con essa”, si dice che Conte abbia urlato. “Volevi un nome per calmare i tifosi, non un allenatore per costruire un futuro”.
La sua rabbia, secondo alcuni, cresceva da gennaio, ma il punto di svolta è arrivato con il rifiuto del club di dare il via libera a due dei principali obiettivi di mercato di Conte, citando i vincoli del Fair Play Finanziario. L’allenatore avrebbe interpretato questo come un tradimento della fiducia.
Manna, tuttavia, sostiene che Conte non fosse disposto ad adattarsi alla visione sostenibile del club, definendolo “ossessionato dal controllo, allergico al compromesso”.
Conseguenze: ricadute e frattura
Poco dopo la crisi, Conte è stato visto lasciare la sede del club a bordo di un SUV nero, ignorando i giornalisti e rifiutandosi di parlare con i rappresentanti del club. Manna è rimasto nell’edificio per oltre due ore, impegnato, a quanto pare, in riunioni di emergenza con il consiglio di amministrazione.
Una fonte interna al club ha confermato ieri sera tardi: “Non si torna indietro. È finita. Quello che abbiamo visto è stato un crollo totale del rispetto”.
Si prevede ora che il consiglio di amministrazione convochi una seduta d’urgenza per discutere la sostituzione di Conte, sebbene fonti interne suggeriscano che ci sia una divisione anche all’interno della dirigenza: alcuni sono favorevoli alla visione strutturata a lungo termine di Manna, altri lamentano l’imminente perdita di uno degli strateghi più esigenti ma d’élite d’Europa.
Tifosi sotto shock: una reazione divisa
La notizia dello scontro è trapelata nel giro di poche ore e la reazione è stata immediata. I social media sono stati inondati di rabbia, incredulità e tristezza. Alcuni tifosi difendono la schietta onestà di Conte, definendolo “l’unico abbastanza coraggioso da denunciare il marciume”. Altri sostengono che la sua natura volubile abbia portato ancora una volta all’autodistruzione.
Gli hashtag #ConteVsManna, #FootballCivilWar e #WhoRunsThisClub sono diventati trending topic in tutta Italia in pochi minuti.
Anche ex giocatori leggendari hanno espresso il loro parere:
Marco Materazzi: “La Gli hashtag #ConteVsManna, #FootballCivilWar e #WhoRunsThisClub sono diventati trending topic in tutta Italia in pochi minuti.passione di Conte è ineguagliabile, ma non si può combattere contro tutti per sempre”.
Arrigo Sacchi: “Non è solo una questione calcistica, è una crisi di leadership”.
Dove andrà a finire
A questa mattina, Antonio Conte non si è ancora presentato all’allenamento. Si dice che Giovanni Manna abbia presentato un rapporto interno completo sull’accaduto al presidente del club, raccomandando che “siano adottate misure immediate per garantire la continuità manageriale, anche se ciò significa una rottura netta”.
Il club dovrebbe fare un annuncio formale entro 48 ore.
Per ora, quella che un tempo era una promettente partnership è in rovina, sacrificata sull’altare dell’ego, dell’ambizione e delle promesse non mantenute.
Questa è più di una frattura. È una resa dei conti. E le sue conseguenze definiranno il futuro di questo club.