May 21, 2025
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Il caos si sta scatenando nel cuore della Juventus Football Club dopo un esplosivo e profondo scontro verbale tra il direttore sportivo Cristiano Giuntoli e il difensore Federico Gatti durante quella che avrebbe dovuto essere una normale discussione contrattuale.

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Quello che si è scatenato è stato invece un alterco feroce ed emotivo che gli addetti ai lavori descrivono come uno degli scontri più “intensi e dannosi” visti nel club da anni.

Dentro la tempesta di fuoco: cosa è successo veramente

L’incidente è avvenuto martedì pomeriggio presso la sede della Juventus alla Continassa. Gatti è stato convocato per un incontro privato con Giuntoli per discutere delle trattative per il rinnovo, a lungo bloccate e diventate sempre più tese nelle ultime settimane.

Secondo fonti interne al club, l’incontro è degenerato in pochi minuti.

“C’erano urla così forti che si sentivano fino in fondo al corridoio”, ha rivelato in esclusiva a La Gazzetta dello Sport un membro senior dello staff del club. “Non era solo un disaccordo, era una guerra. Il volto di Giuntoli era rosso di rabbia. Gatti era altrettanto furioso, con gli occhi fiammeggianti. Nessuno dei due si è trattenuto.” Fonti riferiscono che Giuntoli, già frustrato da settimane di temporeggiamento e da quello che considerava un comportamento ingrato da parte del difensore, presentò un’offerta definitiva, da prendere o lasciare: un modesto aumento di stipendio con premi di rendimento, ben al di sotto di quanto richiesto dall’entourage di Gatti.

Gatti avrebbe letto l’offerta, si sarebbe alzato in piedi e avrebbe esclamato:

“È uno scherzo. Ho dato tutto per questa società, e questo è il rispetto che ricevo?”

Giuntoli avrebbe poi esploso, accusando il giocatore di arroganza e avidità, gridando:

“Pensi di essere indispensabile? Nessuno è più grande di questa società, nemmeno tu!”

Gatti replicò con veleno, la sua voce si alzò fino a diventare un ruggito:

“Io ero qui quando altri scappavano. Ho lottato per questo titolo mentre tu te ne stavi seduto nel tuo ufficio a vetri a fare politica. Non parlarmi di lealtà”.

Perché Gatti si sente tradito

Il risentimento di Federico Gatti cova da mesi. Dopo essere arrivato dal Frosinone nel 2022 e aver lottato per entrare nell’undici titolare con grinta e prestazioni costanti, il difensore venticinquenne è diventato uno dei beniamini dei tifosi per il suo stile pragmatico e la sua etica del lavoro. Ma mentre altri compagni di squadra hanno ricevuto rinnovi e promozioni, il contratto di Gatti, valido fino al 2026, è rimasto invariato.

Nonostante l’interesse di club stranieri, Gatti è rimasto fedele, fino ad ora.

Il suo staff ha spinto per la parità con giocatori del calibro di Danilo e Bremer, chiedendo a quanto pare uno stipendio base di 3,5 milioni di euro netti a stagione. L’offerta finale della Juventus è stata inferiore di quasi un milione, provocando quella che un agente ha definito “una reazione radicata in una profonda mancanza di rispetto”.

“Federico si sente trascurato. Non insegue i soldi, pretende un riconoscimento”, ha dichiarato a Sky Sport Italia una fonte vicina al giocatore. “È stato un soldato, non una diva. Ma ogni soldato ha un punto di rottura.”

Un club diviso

Si dice che le conseguenze dello scontro si stiano riflettendo nello spogliatoio. Diversi giocatori di alto livello, tra cui Wojciech Szczęsny e Adrien Rabiot, avrebbero espresso un silenzioso sostegno alla posizione di Gatti, con uno che ha detto agli amici:

“Non possono continuare a trattare i giocatori come statistiche. Gatti è stato un guerriero, merita di meglio.”

D’altra parte, Giuntoli – già sotto esame per la sua gestione delle recenti questioni di mercato – è irremovibile sul fatto che il club debba aderire a una struttura salariale più rigida nel contesto delle ricalibrazioni finanziarie post-COVID.

Il silenzio di Tudor e la tensione in consiglio di amministrazione

L’allenatore Igor Tudor si è rifiutato di commentare pubblicamente, ma si dice sia profondamente allarmato dalla tempistica dello scontro, con la Juventus ancora in lotta per la qualificazione alla Champions League. In privato, fonti affermano che Tudor consideri Gatti “non negoziabile” e abbia esortato il presidente Gianluca Ferrero a intervenire prima che la situazione degeneri ulteriormente.

Il consiglio di amministrazione sarebbe ora diviso: alcuni sostengono la ferma posizione di Giuntoli sulla disciplina fiscale, altri temono che la perdita di una risorsa fedele e performante possa inviare un messaggio sbagliato alla squadra e ai tifosi.

E ora?

Federico Gatti era assente dall’allenamento di mercoledì e giovedì, ufficialmente definito “a riposo” dal club. Ma voci a Torino suggeriscono che l’assenza sia disciplinare. Nel frattempo, si dice che Tottenham Hotspur, Napoli e RB Lipsia stiano preparando le indagini in vista della sessione estiva.

Resta da vedere se questa faida si concluderà con una riconciliazione o con un clamoroso addio. Ma una cosa è certa: la Juventus sta affrontando una delle crisi interne più delicate degli ultimi anni, e il tempo stringe.

Il futuro di Gatti, e forse la presa di Giuntoli sullo spogliatoio, è in bilico.

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