ULTIME NOTIZIE: “Riteniamo che il risultato sia ingiusto”: Hansi Flick esplode dopo la controversa sconfitta del Barcellona contro l’Inter nella sfida di Champions League

Sotto le luci ruggenti di San Siro, tra 80.000 tifosi schiamazzanti e un cielo carico di tensione da Champions League, i sogni di gloria continentale del Barcellona hanno subito un duro colpo – non per la brillantezza degli avversari, ma, secondo l’allenatore Hansi Flick, per le palesi mancanze dell’arbitro.

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Il Barcellona è stato sconfitto 2-1 dall’Inter in una partita che sarà ricordata non per i capolavori tattici o i gol mozzafiato, ma per una delle prestazioni arbitrali più combattute nella storia recente della Champions League. E Flick? Non si è limitato ad accennare all’ingiustizia: è esploso.

“Riteniamo che il risultato sia ingiusto. Completamente ingiusto”, sbottò Flick, con la mascella serrata e la voce un misto di frustrazione e rabbia.
“Questa non è stata una sconfitta calcistica. È stata qualcos’altro.”

Un rigore che ha cambiato tutto

Il Barcellona aveva dominato le prime fasi della partita. I loro passaggi hanno squarciato il centrocampo dell’Inter come il bisturi di un chirurgo, e la conclusione precisa di Lewandowski al 28° minuto ha regalato agli ospiti un meritato vantaggio. Ma con il progredire della partita, non è stata la tattica dell’Inter a cambiare le sorti della partita: è stata una singola, epocale decisione dell’arbitro a riscrivere la partita.

All’81° minuto, sul punteggio di 1-1, Federico Dimarco dell’Inter si è lanciato in area di rigore. È seguito un leggero contatto con Ronald Araújo del Barcellona, ​​appena sufficiente a far cadere un lampione, figuriamoci un calciatore professionista. Ma Dimarco è caduto teatralmente, e l’arbitro Serdar Gözübüyük ha indicato direttamente il dischetto.

Nonostante le immediate proteste della panchina e dei giocatori del Barcellona, ​​e quella che sembrava una chiara reazione esagerata alla ripresa, il VAR ha mantenuto il silenzio.

“Si è tuffato. Semplice. L’hanno visto tutti”, disse Flick, scuotendo la testa incredulo.

Il VAR dovrebbe impedirlo. Invece, è diventato complice.”

Hakan Çalhanoğlu si fece avanti, freddo come il ghiaccio, e segnò il rigore. Inter 2, Barcellona 1. Lo stadio esplose. Il Barcellona e il suo allenatore erano infuriati.

La furia di Flick trabocca

Dopo il fischio finale, Flick entrò in sala stampa, il suo solito atteggiamento composto infranto. L’ex allenatore del Bayern Monaco, noto per la sua calma intelligenza, cedette a una giusta rabbia.

“Sono in questo gioco da molto tempo. Ho vinto titoli. Ho perso finali. Ma quello che è successo stasera non appartiene al calcio professionistico. Non a questo livello”, ringhiò.

“Ti alleni, ti prepari, combatti, e poi una partita si decide così?”

L’allenatore tedesco ha anche fatto riferimento a un altro momento controverso del primo tempo, quando Benjamin Pavard dell’Inter è sembrato toccare la palla con le mani in area su un corner del Barcellona. Flick ha affermato che l’arbitro ha liquidato le proteste “senza nemmeno consultare il monitor”.

“Due momenti chiari. Due reazioni opposte. Una squadra ne trae vantaggio, l’altra ne subisce le conseguenze. Decidete voi come apparire”, ha detto cupamente.

I giocatori si esprimono: “Sembrava di essere in 11 contro 12”

Lo spogliatoio ha fatto eco all’indignazione. Il capitano Marc-André ter Stegen ha cercato di scegliere con cura le parole, ma non è riuscito a nascondere il suo sgomento:

“Siamo venuti qui per giocare a calcio. Ma se il calcio non è più il fattore decisivo, cosa stiamo facendo?”

Il maestro del centrocampo Pedri è stato più schietto:

“Stasera sembrava di giocare in 11 contro 12. Non si può vincere così”.

Anche i social media sono esplosi. Migliaia di tifosi del Barcellona si sono riversati su X (ex Twitter) pochi minuti dopo il fischio finale. Hashtag come #RobberyInMilan, #VARcelona e #UCLScandal sono schizzati in cima alle classifiche di tendenza in Spagna e in tutta Europa.

Cresce la pressione sulla UEFA e sulla campagna di Flick

La sconfitta lascia il Barcellona aggrappato alle sue speranze di Champions League. Con solo due partite rimaste nella fase a gironi, potrebbe essere necessario vincerle entrambe – e sperare in risultati favorevoli altrove – per qualificarsi agli ottavi di finale.

Per Hansi Flick, la luna di miele è finita. Sebbene i tifosi apprezzino lo stile e la grinta che ha instillato nella squadra, sono disperati e vogliono risultati. L’allenatore ha chiarito di credere ancora nel suo progetto, ma ha avvertito la UEFA che la sua credibilità è ora in gioco.

“Il calcio è più grande di una partita, di una chiamata. Ma se iniziamo ad accettare ingiustizie come questa come parte dello sport, siamo tutti nei guai”, ha concluso Flick.

Mentre i flash delle telecamere illuminavano la sala stampa e i mormorii riempivano la sala stampa, una cosa era certa: non si trattava solo di una sconfitta, ma di un grido di battaglia, una linea tracciata sulla sabbia.

Il Barcellona è stato sconfitto, ma non messo a tacere. E Flick? Non ha ancora finito di parlare.

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