
In quello che passerà alla storia come un capitolo amaro e imbarazzante del mercato del Napoli, il club si è lasciato sfuggire l’acquisto a parametro zero del centrocampista belga Kevin De Bruyne, nonostante fosse chiaramente favorito per settimane.
Fonti vicine alla trattativa hanno rivelato che De Bruyne era aperto e pronto a unirsi al Napoli, considerando il club una destinazione interessante per proseguire la sua carriera in Europa. Un trasferimento a parametro zero per un giocatore del suo pedigree era considerato un colpo di fortuna, una mossa che avrebbe potuto ridefinire il dominio degli Azzurri a centrocampo in Serie A.
Ma come si dice, “chi non uccide un uccello” non è un colpo di fortuna.
L’esitazione del Napoli e la mancanza di urgenza nel finalizzare le trattative si sono rivelate costose. Mentre il club, a quanto pare, temporeggiava sulla questione dei bonus e dei diritti d’immagine, il Chicago Fire FC, squadra della MLS, si è fatto avanti con un’offerta rapida e decisa, che De Bruyne e i suoi rappresentanti hanno ora accettato.
La notizia ha sconvolto la tifoseria del Napoli e sollevato seri dubbi sulle decisioni del club a livello dirigenziale. L’opportunità di ingaggiare un giocatore di livello mondiale a costo zero è stata sprecata, non per mancanza di fondi o di concorrenza, ma per una gestione lenta.
Quello che avrebbe dovuto essere un acquisto epocale si è ora trasformato in un esempio ammonitore di compiacimento. Mentre De Bruyne si prepara a portare il suo talento nella Major League Soccer, al Napoli non resta altro che rammarico, e un chiaro segnale che nel calcio moderno l’esitazione è un lusso che nessun club può permettersi.