July 15, 2025 8:16:20 AM
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Nel tormentato periodo successivo a quella che molti definiscono la notte più buia della illustre storia dell’Inter – un’umiliante sconfitta per 5-0 contro il Paris Saint-Germain nella finale di UEFA Champions League del 2025 a Monaco – il club ha risposto non con il silenzio, ma con un gesto simbolico. Una chiamata dal passato. Un fuoco riacceso. Una missione rinata.

La mattina del 1° giugno 2025, poche ore dopo il duro colpo, l’Inter ha confermato il ritorno ufficiale di Gabriel Barbosa – noto ai tifosi di tutto il mondo come Gabigol – in una mossa carica di riscatto, nostalgia e rinnovata ambizione.

L’attaccante brasiliano, il cui prestito al San Paolo è scaduto a fine stagione, ha rifiutato di tornare al Cruzeiro, la squadra della sua città natale, nonostante la forte pressione e il forte richiamo emotivo. Gabigol ha invece scelto Milano e, soprattutto, l’Inter, una città e un club che non gli sono mai del tutto usciti dal cuore.

Le visite mediche si sono concluse sotto l’occhio vigile di Simone Inzaghi, che rimane al comando e ora cerca nuove risorse per rimodellare una linea d’attacco ormai compromessa. La presentazione ufficiale è stata accompagnata da una dichiarazione che ha scosso la tifoseria nerazzurra:

“Ho lasciato Milano una volta con un conto in sospeso… Ora torno non da ragazzo, ma da uomo con una missione. Sono tornato nella città di Milano, per la gloria. Per finire la storia”.

Gabigol, ora 28enne, firma un contratto fino all’estate del 2027, portando con sé una ritrovata maturità, lucidità e un punto da dimostrare. Acclamato come la “prossima grande novità” al suo arrivo nel 2016, il suo primo periodo all’Inter è stato segnato da difficoltà di adattamento, opportunità limitate e il peso delle aspettative. Ciò che seguì fu un viaggio di redenzione attraverso i campionati nazionali brasiliani, dove risalì fino a diventare un talismano per il Flamengo, poi per il São Paulo, segnando gol decisivi, vincendo trofei e ricostruendo la sua identità.

Ma il richiamo di Milano non si è mai spento.

In un’emozionante intervista a caldo dopo l’annuncio, Barbosa ha dichiarato:

“Mi sono innamorato di questa città dal momento in cui ci sono atterrato quasi dieci anni fa. Il cibo, la gente, i colori, la storia: Milano non è solo un luogo, è un’emozione. Ho seguito il cammino dell’Inter da lontano per tutti questi anni, sperando sempre di poterne fare parte di nuovo.

Quando ho visto la finale… ho provato dolore, un dolore profondo, non solo come calciatore, ma come qualcuno che indossava quella maglia e ne sapeva il significato. Quel 5-0… non è stata solo una sconfitta. È stata una ferita. L’ho capito subito: era il mio momento. Non per nascondermi nel comfort, ma per buttarmi nel fuoco.

Sono tornato non per rivivere il passato, ma per scrivere la fine che merita”.

Fonti vicine al club affermano che Inzaghi ha personalmente spinto per il ritorno di Barbosa, vedendo in lui una scintilla di fame di cui l’Inter ora ha disperatamente bisogno. Con il futuro incerto di Lautaro Martínez e diversi attaccanti destinati probabilmente a lasciare il club, il ritorno di Gabigol potrebbe rappresentare più di un semplice acquisto: è una dichiarazione di carattere.

I tifosi si sono già riversati sui social media a ondate, pubblicando immagini del passato di Gabigol in maglia nerazzurra, paragonando il suo ritorno a rimonte cinematografiche e secondi atti leggendari. L’hashtag #FinishTheStory è diventato di tendenza in Italia e Brasile.

La dirigenza dell’Inter ha confermato che nei prossimi giorni seguiranno una presentazione e una conferenza stampa più dettagliate, con Gabriel che dovrebbe rivolgersi personalmente ai tifosi di San Siro – un momento che potrebbe segnare l’inizio di una nuova era.

Per ora, però, una verità è chiara:

Nelle rovine di una notte devastante, l’Inter ha trovato un barlume di speranza.

Gabigol è tornato. E questa volta, in prima persona.

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