In un momento che ha riversato ondate di gioia nella città di Roma, la SS Lazio ha ufficialmente completato l’acquisto di Felipe Anderson a parametro zero, segnando il ritorno trionfale di un’icona amatissima il cui nome è profondamente inciso nel tessuto della storia moderna del club.

L’ala brasiliana 31enne, che ha abbagliato l’Olimpico per anni con il suo inconfondibile talento, la velocità accecante e la magia infusa di samba, ha firmato un contratto triennale fino a giugno 2028, segnando il suo terzo periodo con la Lazio, un club che non è solo parte della sua carriera, ma parte della sua anima.
“Ha lasciato un ragazzo. Ritorna un uomo”.
Il ritorno di Felipe Anderson alla Lazio non è un semplice trasferimento. È una storia di redenzione, appartenenza e destino. Una parabola calcistica. Un figliol prodigo – più saggio, più umile, più forte – che torna a casa, dove ha volato per la prima volta come un’aquila.
Arrivato a Roma nel 2013, ventenne talento grezzo proveniente dal Santos, Felipe si è rapidamente trasformato in uno dei giovani calciatori più elettrizzanti del calcio europeo. Ha segnato 34 gol e fornito 39 assist in 177 presenze nel suo primo quinquennio, contribuendo alla vittoria della Supercoppa Italiana della Lazio nel 2017 e ispirando prestazioni indimenticabili nei derby e nelle serate europee.
Dal suo spettacolare gol personale contro la Roma alla sua strepitosa prestazione contro il Napoli nel 2015, che ha praticamente segnato una generazione, Anderson è diventato un eroe di culto. Ma nel 2018, con l’ambizione che lo attanagliava e le offerte che si accumulavano, ha lasciato la Lazio per il West Ham United con un contratto record del valore di oltre 38 milioni di euro.
Un trasferimento che molti pensavano lo avrebbe elevato a un livello mondiale. Invece, si è rivelato un percorso di alti e bassi.
Dalla fama alle difficoltà, e ritorno
Al West Ham, Felipe Anderson ha disputato un’impressionante stagione d’esordio, ma si è presto ritrovato a perdere terreno, faticando a trovare continuità, lottando contro gli infortuni e infine ceduto in prestito al Porto, dove i minuti scarseggiavano. È poi tornato alla Lazio nel 2021, ringiovanito e rimotivato sotto la guida di Maurizio Sarri, disputando due stagioni solide con 125 presenze e 17 gol.
Eppure, ancora una volta, il destino lo ha portato via, questa volta al Palmeiras in Brasile, in cerca di lucidità e serenità.
Ma nel profondo, l’aquila romana non ha mai smesso di chiamarlo.
Inizia il terzo capitolo: “Questa volta, resto fino alla fine”
Ora, nel 2025, Anderson torna alla Lazio non solo come giocatore, ma come uomo con un conto in sospeso.
Felipe Anderson, parlando con le lacrime agli occhi durante la sua presentazione:
“Roma è stata la prima città ad accogliermi come uomo. La Lazio mi ha dato le ali. Me ne sono andato due volte: una volta inseguendo la gloria, una volta inseguendo la pace. Ma ora torno per dare tutto. Non solo gol o assist. Torno per dare alla Lazio tutto il mio cuore. Questa volta, rimarrò fino alla fine.”
Questo non è il ragazzo che danzava tra i difensori per la gioia. Questo è un guerriero esperto che torna a casa, non per essere adorato, ma per servire.
Sarri: “Capisce il sistema. Capisce l’anima.”
L’allenatore della Lazio Maurizio Sarri, figura chiave nell’orchestrare il ritorno di Anderson, lo ha descritto come una “parte fondamentale” del progetto futuro del club.
“Felipe non è una scommessa. È una risposta. Tatticamente, ci offre ampiezza, velocità verticale e l’intelligenza necessaria per collegare centrocampo e attacco. Ma soprattutto, sa cosa significa indossare questo stemma. Conosce la pressione, la passione, il privilegio.”
Sarri prevede di schierare Anderson nel tridente d’attacco, con la libertà di spostarsi centralmente quando la Lazio passerà dalla difesa all’attacco. La sua esperienza e la sua alchimia con giocatori come Luis Alberto e Immobile saranno probabilmente fondamentali.
Oltre la nostalgia: i numeri tornano
Età: 31
Ruolo: Ala / Centrocampista offensivo
Status: A parametro zero
Precedente club: Palmeiras (Brasile)
Contratto: 3 anni (fino a giugno 2028)
Numero di maglia: Previsto il ritorno del numero 7
Stipendio: Stipendio stimato in 2,5 milioni di euro all’anno + bonus
Nonostante sia disponibile a parametro zero, Anderson porta con sé un pedigree d’élite, consapevolezza tattica, esperienza in Serie A e un desiderio ardente di lasciare un segno indelebile.
La Curva Nord reagisce: “Non ci hai mai veramente lasciato”
Dal momento in cui la Lazio ha pubblicato l’annuncio ufficiale con un semplice messaggio – “Felipe è tornato” – i canali social del club sono stati inondati di emozioni.
I tifosi si sono radunati fuori Formello, accendendo razzi e cantando vecchie canzoni. Uno striscione recitava:
“È stato a Londra. È stato a Porto. È stato in Brasile. Ma la sua anima non ha mai lasciato Roma”.
In quello che si prevede sarà uno dei ritorni a casa più emozionanti nella storia recente della Lazio, Anderson probabilmente farà il suo terzo debutto allo Stadio Olimpico di fronte a un pubblico tutto esaurito all’inizio di agosto. La richiesta della sua maglia sta già battendo i record del club.
Cosa ci aspetta?
Con la Lazio che insegue il trofeo su tre fronti – Serie A, Coppa Italia ed Europa – Felipe Anderson non è più una stella nascente in cerca di conferma. Ora è la luce guida, la figura esperta che ha assaggiato tutti gli aspetti del calcio e torna con fame, umiltà e cuore.
Torna per finire la storia a modo suo.
Alla fine, l’Aquila torna a casa Il ritorno di Felipe Anderson è più di un semplice acquisto. È un simbolo. Un promemoria che nel calcio, casa non è sempre il punto di partenza, ma il luogo dove il cuore desidera tornare.
Bentornato, Felipe Anderson.
Questa volta voliamo insieme, fino alla fine.
Lazio. Eternamente tuo.
Forza Aquile.

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