La Juventus è nuovamente sotto inchiesta dopo che la UEFA ha aperto un procedimento per presunte irregolarità finanziarie tra il 2022 e il 2025. L’indagine, che potrebbe portare a nuove multe o a limiti di tesseramento per la squadra, si aggiunge alle crescenti preoccupazioni sulla stabilità finanziaria del club, a solo un anno dalla squalifica dalle competizioni europee.

I problemi extra-campo della Juventus sono tutt’altro che finiti. Secondo l’Athletic, la UEFA ha ufficialmente aperto un’indagine sui bianconeri per potenziali violazioni delle normative finanziarie relative al triennio 2022-23 e 2024-25. Il caso valuterà se i bianconeri abbiano superato il limite di perdita ammissibile stabilito dalla UEFA di 60 milioni di euro (50 milioni di sterline/65 milioni di dollari), che può arrivare a 90 milioni di euro (76 milioni di sterline/98 milioni di dollari) se il club dimostra una sana gestione finanziaria.
I risultati dell’indagine sono attesi per la primavera del 2026, con possibili esiti che vanno dalle multe alle restrizioni per la squadra nelle competizioni UEFA. Per la Juventus, attualmente impegnata nella Champions League di quest’anno, il momento non potrebbe essere peggiore. Il club ha appena iniziato a recuperare credibilità dopo essere stato escluso dalle competizioni europee per un anno nel 2023 per precedenti violazioni finanziarie.
La Juventus ha rilasciato una breve dichiarazione in cui conferma di essere a conoscenza del nuovo procedimento, cercando di minimizzare la gravità della situazione. Tuttavia, internamente, cresce la preoccupazione per il potenziale impatto sulla pianificazione futura, soprattutto in vista dell’importante assemblea degli azionisti del 7 novembre, lo stesso giorno in cui l’amministratore delegato Maurizio Scanavino si dimetterà dopo tre anni di mandato.
Quest’ultima indagine riapre ferite che hanno appena iniziato a rimarginarsi. La condotta finanziaria della Juventus è sotto costante controllo dal 2023, quando la UEFA ha squalificato il club per una stagione e gli ha imposto una multa di 20 milioni di euro (17 milioni di sterline/22 milioni di dollari) per irregolarità relative alle licenze e al Fair Play Finanziario. Metà di tale multa è stata sospesa, in attesa che il club rispetti i requisiti di rendicontazione finanziaria per gli anni 2023, 2024 e 2025, gli stessi anni ora oggetto di indagine.
La Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC) aveva precedentemente sanzionato il club anche a livello nazionale, decurtandogli 10 punti in Serie A per falso in bilancio relativo a valutazioni gonfiate dei giocatori nelle operazioni di mercato. Sebbene alla Juventus fossero stati inizialmente decurtati 15 punti, la sanzione è stata ridotta in appello, ma il danno reputazionale era ormai fatto.
Ciò nonostante, i vertici del club hanno costantemente sostenuto che i giganti della Serie A hanno agito in conformità con i principi del fair play finanziario. Sostengono che i continui sforzi di ristrutturazione, inclusi tagli salariali, cessioni di giocatori e riduzione dei costi operativi, siano la prova di un modello più sostenibile a lungo termine. Tuttavia, la rinnovata attenzione della UEFA suggerisce che l’organo di governo non ne sia ancora convinto.
Il rapporto dei bianconeri con la UEFA è stato fragile fin dal fallimento del progetto della Superlega europea nel 2021. Sebbene Real Madrid e Barcellona abbiano da allora ammorbidito la loro posizione, l’insistenza della Juventus nel perseguire modelli di ricavo alternativi ha lasciato una tensione persistente con le autorità calcistiche. Questa nuova indagine rischia di riaprire vecchie ferite in un momento in cui il club è desideroso di andare avanti.
La tempistica complica anche l’attuale piano di ristrutturazione finanziaria del club. La “football earnings rule” aggiornata dalla UEFA e la “squad cost rule” (SCR), introdotte nel 2022, hanno rafforzato la supervisione sulla spesa in relazione alle entrate. La SCR consente ai club di spendere non più del 70% dei loro ricavi per stipendi dei giocatori, trasferimenti e agenti, un limite che la Juventus ha faticato a rispettare pur mantenendo una rosa competitiva.
Il direttore sportivo Cristiano Giuntoli e il consiglio di amministrazione del club hanno lavorato duramente per riequilibrare i conti dopo lo scandalo, cedendo giocatori con stipendi elevati e concentrandosi sullo sviluppo dei talenti del settore giovanile. Ma l’imminente indagine rischia di far fallire questi sforzi, con il rischio di sanzioni che potrebbero limitare i nuovi acquisti o avere un impatto ancora una volta sulla partecipazione europea.

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