MILANO – Dimenticate il silenzioso mormorio speculativo della sessione invernale. L’Inter ha appena fatto il suo esordio. Con un colpo decisivo e lungimirante, la capolista della Serie A ha raggiunto un accordo completo con i giganti croati dell’Hajduk Spalato per assicurarsi la firma del ventenne centrocampista di talento Branimir Mlacić. L’accordo, confermatoci da fonti chiave all’interno di entrambi i club, non è solo un acquisto; è una dichiarazione d’intenti per il presente e un progetto per il futuro.
I numeri raccontano parte della storia: un compenso fisso di 10,5 milioni di euro, con ulteriori 4 milioni di euro di bonus facilmente ottenibili legati a presenze e trofei. Fondamentale per l’Hajduk è l’inserimento di una clausola rescissoria del 15%, a dimostrazione della convinzione che questo sia solo il primo capitolo di una carriera in rapida ascesa. Per il direttore sportivo dell’Inter, Piero Ausilio, questo è il culmine di una missione di scouting durata 15 mesi, che ha visto la sua squadra compilare oltre due dozzine di report dettagliati, affascinata da un giocatore che incarna le esigenze del centrocampo moderno.
Più di un prospetto: la “Matrice Mlacić”
Quindi, cosa sta ottenendo esattamente l’Inter? Basta guardarlo per soli 45 minuti e diventa chiaro. Soprannominato “Il Motore” a Spalato, Mlacić è una forza della natura di 1,80 metri con il tocco di un regista. Il suo gioco si basa su un pressing incessante e coprente il campo – una media di oltre 11 chilometri ogni 90 minuti – ma è canalizzato attraverso un raro QI calcistico. Agisce come il doppio pistone dell’Hajduk: interrompe il gioco con un acuto senso di anticipazione, per poi passare istantaneamente all’attacco con potenti slanci verticali o passaggi incisivi.
“Non si limita a correre; orchestra il caos”, ha osservato uno scout senior dell’Inter. “Ha il profilo fisico di un giovane [Ivan] Rakitić, ma la mentalità aggressiva e vincente di un [Marcelo] Brozović. È una combinazione devastante.”
Il colpo da maestro strategico
Questa mossa è la quintessenza di Giuseppe Marotta. Con l’esperto trio Çalhanoğlu, Barella e Mkhitaryan che domina l’attuale centrocampo, la necessità di una riserva ad alto potenziale e fisicamente pronta era impellente. Mlacić non è un progetto da cedere in prestito; è un giocatore che l’amministratore delegato Marotta e il manager Simone Inzaghi ritengono possa dare un contributo immediato in un sistema di gioco impegnativo.
È il giocatore perfetto per Inzaghi: tatticamente flessibile, inesauribile e capace in entrambe le fasi di gioco. Può giocare come mezzala destra, coprire come regista arretrato o fornire energia decisiva dalla panchina. In una stagione in cui l’Inter sta lottando su tre fronti, il suo arrivo è sia un lusso che una necessità.
Voci dall’accordo
· Un membro del consiglio di amministrazione dell’Hajduk Split: “È un giorno di orgoglio e di difficoltà. Branimir è un figlio di questo club. Crediamo che sia il centrocampista più completo uscito dal nostro vivaio in una generazione. La struttura dell’offerta dell’Inter dimostra che la pensano allo stesso modo. Se ne va con la nostra eterna benedizione e una richiesta: che diventi una stella”.
· Fonte vicina al campo di Mlacić: “Il sogno di Branimir è sempre stata la Serie A, e quando un club con la storia e le attuali ambizioni dell’Inter chiama, con un piano chiaro per te, tu ascolti. Ha studiato i video di Barella per settimane. Non imparerà; competerà”.
· Simone Inzaghi (ai confidenti): “Ci dà un’arma diversa. Ha i polmoni per cambiare l’intensità di qualsiasi partita negli ultimi 30 minuti. E per il futuro? Il limite è enorme”.
Un addio agrodolce a Spalato
Allo stadio Poljud, il sentimento è agrodolce. La perdita della stella locale alla vigilia della corsa al titolo con la Dinamo Zagabria è un colpo palpabile. Eppure, c’è immenso orgoglio. Il trasferimento è una conferma della venerata accademia dell’Hajduk, “Politika”, e il prezzo fornisce un capitale cruciale per rafforzare l’intera squadra. Per i tifosi, l’ultimo atto di Mlacić – un intervento e un assist all’ultimo minuto per la vittoria nel derby di due settimane fa – sembra un addio perfetto ed eroico.
Il verdetto
L’Inter non ha solo acquistato un giocatore; ha acquisito un catalizzatore elettrizzante. Branimir Mlacić arriva come l’incarnazione della duplice visione del club: una mentalità vincente ora abbinata a una costruzione intelligente e sostenibile. Porta con sé la grinta dei Balcani, la mente tattica dell’era moderna e il potenziale esplosivo che lascia senza fiato gli osservatori.
Le pratiche burocratiche sono in fase di finalizzazione. Le visite mediche sono una formalità. Presto, il ragazzo che ha fatto irruzione a centrocampo a Spalato farà lo stesso a San Siro. Preparati, Italia. La Scintilla d’Oro sta per accendersi.

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